L'amore è il sentimento più intenso che possiamo provare. Su questa limitativa e ridottissima definizione, probabilmente tutti siamo d'accordo. Ma può esistere una definizione universale di questo sentimento, che metta d'accordo tutti?Perchè ognuno di noi ha un diverso modo di amare? E' la struttura del sentimento che è diversa? Credo di no. Se tutti quanti proviamo qualcosa che battezziamo in modo convinto sempre con lo stesso nome, è perchè abbiamo riconosciuto la natura reale di questa essenza che sa brillare di luce propria.Dove risiedono allora le differenze? Forse la risposta non è poi così difficile. "Modo di amare" implica la definizione di un comportamento. E quando l'uomo agisce, entrano in gioco tante componenti.Ogni nostro comportamento va nella direzione del soddisfacimento di un bisogno. Sono nostri forti bisogni quello di amare e quello di essere amati. Nel ricevere amore, entrano in gioco i nostri canali percettivi, che si orientano verso ciò che più necessitiamo. Nel dare amore, la nostra personalità influenza i nostri atti, privilegiando le azioni che più ci fanno stare bene. Possiamo pensare alle due componenti come fase attiva e fase percettiva dell'amore.Nella relazione con la persona amata, l'ideale si raggiunge quando la fase percettiva dell'uno è alimentata da quella attiva dell'altro, mentre le due fasi attive possono esprimersi liberamente perchè quelle ricettive sono soddisfatte.Ecco perchè in amore è importante dare ciò che l'altro ha bisogno di ricevere. Lo scambio reciproco delle fasi attive passa e dipende dal funzionamento di quelle ricettive. L'armonia complessiva esiste solo se ogni fase si incastra con lo speculare opposto della persona amata.
Amore e bisogni
L'amore è il sentimento più intenso che possiamo provare. Su questa limitativa e ridottissima definizione, probabilmente tutti siamo d'accordo. Ma può esistere una definizione universale di questo sentimento, che metta d'accordo tutti?Perchè ognuno di noi ha un diverso modo di amare? E' la struttura del sentimento che è diversa? Credo di no. Se tutti quanti proviamo qualcosa che battezziamo in modo convinto sempre con lo stesso nome, è perchè abbiamo riconosciuto la natura reale di questa essenza che sa brillare di luce propria.Dove risiedono allora le differenze? Forse la risposta non è poi così difficile. "Modo di amare" implica la definizione di un comportamento. E quando l'uomo agisce, entrano in gioco tante componenti.Ogni nostro comportamento va nella direzione del soddisfacimento di un bisogno. Sono nostri forti bisogni quello di amare e quello di essere amati. Nel ricevere amore, entrano in gioco i nostri canali percettivi, che si orientano verso ciò che più necessitiamo. Nel dare amore, la nostra personalità influenza i nostri atti, privilegiando le azioni che più ci fanno stare bene. Possiamo pensare alle due componenti come fase attiva e fase percettiva dell'amore.Nella relazione con la persona amata, l'ideale si raggiunge quando la fase percettiva dell'uno è alimentata da quella attiva dell'altro, mentre le due fasi attive possono esprimersi liberamente perchè quelle ricettive sono soddisfatte.Ecco perchè in amore è importante dare ciò che l'altro ha bisogno di ricevere. Lo scambio reciproco delle fasi attive passa e dipende dal funzionamento di quelle ricettive. L'armonia complessiva esiste solo se ogni fase si incastra con lo speculare opposto della persona amata.