tra le vertebre della terraho ancorato ciò che è stato mossoagonia di un congedo senza bracciaunzione di un sole prestato all’orizzonte perché puntellasse la curva del sogno nel sortilegio di fuochi senza fiammaho estinto l’arroganzaunica compagna di uno scacco incrinatoperché sputasse senza colpela verginità del mondo sul binario di un’aria sottileho tirato a dadi con i pensierima nessuno di noi era sincero ed ho perso alla prima fermatae poi.tra le pieghe dell’acqua ho accomodato il saleperché chiamassero Oceanola mia inutilità
e poi. è stato facile. - di Rossana Carturan
tra le vertebre della terraho ancorato ciò che è stato mossoagonia di un congedo senza bracciaunzione di un sole prestato all’orizzonte perché puntellasse la curva del sogno nel sortilegio di fuochi senza fiammaho estinto l’arroganzaunica compagna di uno scacco incrinatoperché sputasse senza colpela verginità del mondo sul binario di un’aria sottileho tirato a dadi con i pensierima nessuno di noi era sincero ed ho perso alla prima fermatae poi.tra le pieghe dell’acqua ho accomodato il saleperché chiamassero Oceanola mia inutilità