Cornici Vuote

Cinema all'aperto - di Gionni B


La sera mi tolgo gli occhiali e felice una nebbia si sposta da chissà dove a benedire il mondo. Esultano i cani in sentieri languenti di odore meraviglioso di urina e rifiuti. E spiccano onde sonore non so se di chiesa o di nave alla cerca di spose sirene affamate o di un dio. Fa nulla. Io mi spengo di sonno vorace. La vita gira i pollici per l’intera nottata e mi basta. E’ un intimo riposo. Poi sarò io anche domani che spendo di me il sovrappiù. Ma è poco. Io sono volgare come la luna che sperpera bianche luci all’infinire. Non avvicinarti amore, non ho nulla solo due linee di febbre terzana. Lasciami un caffè pagato e un biglietto del cinema all’aperto. Ci sarà tempo per ferirmi di più.