Ali Rosse...

Post N° 145


manifestar mi è duro in questo mar...in ritardo, va beh.partiamo dalla manifestazione del 20, si era minimo in 700.000 massimo in un 1.000.000.il senso della cosa era più o meno questo: "scusate stronzoni, ci sarebbe il programma con cui vi siete fatti eleggere, ricordate? ma si quello lievemente di sinistra, beh non l'avete cagato neanche di striscio in tutti questi anni e la cosa non ci va giù, se non volete finire nella merda è meglio che gli diate un occhio", messaggio che ufficialmente voleva essere un "ri-appoggio" al governo prodi, ma al governo che si era fatto eleggere con il programma dell'unione, così da poter manifestare "contro" il governo senza però manifestare "contro" il governo, salvando così capra e cavoli. la cosa bene o male è riuscita, magari non alla perfezione ma quasi, la partecipazione è stata altissima, pensate che sul mio bus si parlava di un numero previsto di 80-100 mila partecipanti, figuriamoci quando ci siamo accorti di essere in più di mezzo milione... un'espressione da imbecilli ci ha riempito la faccia...era strapieno di: rifonda, comunisti italiani, sindacati, qualche verde e tantissime sigle e organizzazioni "minori" compresi partiti come il CARC; qualche gruppo "a sinistra della sinistra" ha distribuito lettere aperte, io ne ho contate 3, in cui si criticava il fatto che con quella manifestazione si riconosceva automaticamente al governo prodi di essere un governo degno di rimanere dov'è e di rappresentarci, ovvio che sto semplificando eh, criticando così, con cortesia piena, la manifestazione, tuttavia le opzioni sono o ammettere che non si è in democrazia e quindi essere meno civili e più efficaci, magari lo volesse il "cielo", oppure manifestare civilmente in questa farsa di democrazia per premere sul governo minacciandolo velatamente, ovvio che molti gruppi e cani sciolti preferirebbero la prima, io compreso, ma la maggioranza del popolo della sinistra preferisce essere civile, quindi dato che una rivoluzione non la si fa in 4 la manifestazione era l'unica cosa attualmente fattibile, e mi sembra che fosse dovere anche di chi preferirebbe la prima opzione partecipare alla seconda, dato che era l'unica per l'appunto fattibile, anche se forse non la più giusta.il vero problema di fondo che mi sembra colpisca il "nostro popolo", parlo di quei cattivi comunistacci che siamo, è che la maggioranza di noi crede realmente di essere in democrazia mentre la minoranza è cosciente del fatto che siamo in dittatura.parlando su msn con un compagno della sardegna dopo la manifestazione è venuto fuori che in pratica l'unica cosa che ci distingueva era appunto questo, il fatto che consideriamo questa società in 2 maniere diverse; lui viene chiamato "comunista di destra" e "traditore" dai gruppuscoli a sinistra della sinistra io invece vengo chiamato "estremista pericoloso" e "anarco-insurrezionalista mascherato" dalla sinistra civile, quindi siamo su 2 posizioni moral-politiche differenti, ma questa differenza non viene tanto dal fatto che uno si vende il culo e che l'altro spara, ma dal fatto che uno vede in questa società la democrazia, fatta male ma sempre democrazia, l'altro crede che questa sia una farsa astuta dei "padroni" che si sono resi conto che essere autorizzati a comandare è più semplice che obbligare a farsi ubbidire e che quindi questa è una dittatura mascherata. mi spiego meglio con un esempio semplice: in una dittatura non ti dicono "sei libero", ti dicono "sei prigioniero", lo sai ne prendi atto e agisci di conseguenza, hai coraggio, convinzione, valori, principi? allora lotti, non li hai allora subisci. io sono strasicuro che molti compagni e non lotterebbero con tutti i mezzi necessari, ma se invece si è in "democrazia" come molti affermano e cosa di cui sono fortemente convinti allora bisogna seguire le regole civili e quindi si parla, al vento sempre al vento. allora perchè dire al polpolo "sei prigioniero" quando puoi dirgli "sei libero" e fare comunque quel cazzo che vuoi senza però subirne le conseguenze che sarebbero portate dalla coscienza del popolo che stai sottomettendo? le dittature ufficiali vanno bene in paesi del 3° mondo o giù di lì dove la coscienza è "bassa", ma in paesi europei come l'italia che si è già liberata da una dittatura non vanno bene, perchè il popolo per quanto sia di merda, non l'accetterebbe e resisterebbe un altra volta, quindi molto meglio è fargli credere che il potere sia del popolo obbligando quindi il popolo stesso ad agire secondo democrazia e civiltà.le regole civili sono belle e giuste ma in una democrazia reale e non in una dittatura. in una dittatura bisogna essere incivili, bisogna essere ingiusti, bisogna essere "cattivi". la guerra ha le sue regole e la pace ne ha altre, se si prova ad usare le regole della pace in tempo di guerra non si ottiene un cazzo. cantava qualcuno " 1000 morti all'anno tra lavoro e malasanità, se questa non è pulizia etnica cos'è? uno che cià i soldi può avere tutto, uno che ne ha di meno non ha diritto nemmeno a un letto in ospedale quando sta male!" "questa è una guerra, e io sono un pazzo, un pazzo fottuto che con una guerra in corso vado ancora in giro disarmato...un pazzo, un pazzo fottuto..."forse è ora di riconoscere il fatto che non siamo in tempo di pace.quel mio amico, quel compagno che era alla manifestazione con cui ho discusso dopo su msn, sostiene anche che per arrivare al comunismo serve la democrazie e che tramite essa ci si deve arrivare. concordo pienamente, alla perfezione, ma il punto rimane che per lui questa dove stiamo ora è democrazia per me la democrazia è una società socialista, e da questa società che è e rimarrà sempre dittatoriale, un totalitarismo del mercato e del denaro, si arriva al socialismo solo in una maniera, con la forza. questa società deve essere abbattuta e al suo posto ne deve essere fondata un altra, chi ha il potere, chi ha le redini e comanda non si lascerà mai e poi mai spodestare e vincere attraverso regole civili e democratiche senza batter ciglio, perchè lui non le segue e mai le ha seguite.ora attendo che la digos mi bussi alla porta...