Papaveri ed ombre

l'Osteria del Sognatore


E’ qui che vengo spesso a cena, quando sono a Milano.Mi piace questo posto, buio e caldo come una cuccia, ti puoi nutrire di luce di candele e di vino rosso.La penombra arrotonda ogni spigolo e ammorbidisce le rughe, i calici si riempiono e si svuotano, in questi posti si ammette la propria voglia di carne, il desiderio dolciastro di sangue. I colleghi accanto a me, chiacchierano, ridono, io non li ascolto. c’è sempre una poesia sul tavolo, stampata su carta paglia, la leggo e la rubo,  “a volte esco di casa dormendo.Occhi strettamente chiusi.Quasi come se non volessi perder pupille.D’un tratto luce mi pervade. Piove, eppure c’è luce.Gli occhi chiusi.Nulla se non luce. Bianco.Nient’altro che bianco.Ed io provo a voltarmi, ma ciò nonostante il bagliore mi pervade.Ti amo.”Anonimo Napoletano