Papaveri ed ombre

Post N° 361


….Poi  apri la posta e trovi scritto: sono pazzo di te, e tu sorridi del sorriso dell’idiot sauvant, quello del neonato, che tira su solo un angolo di bocca perché non sa ancora di averne due. Ed il giorno dopo ti scrive rispondimi, altrimenti mi manca il respiro, e gli angoli della bocca diventano due, solo che ti si crepano le labbra perché non sono più collegate a nessun tipo di cuore, non ne esce neanche sangue, solo un filo liquido d’anima e fiele. Ma non basta perché leggi: io ti amo, e la dichiarazione ti arriva in faccia come uno straccio bagnato. Io? Dici, proprio io? Ma non vedi in quanti alibi sono ripiegata? Non sai che amo lo stesso uomo da quattro anni ed ho consumato ogni possibile battito di cuore per sentirmelo dire sul binario sette della stazione Termini aspettando un treno che non sarebbe mai dovuto arrivare? E quanti vagoni, quanti aerei, quante macchine, quante scarpe, quante notti insonni, per avere solo ciò che era mio…e quanto buio, per avere il fragore e la luce di un fiammifero. Per sentirsi dire: si ma ora sarà diverso, ma ora ho capito, ora so. Ma tu, lo sai cosa significa amare, e cosa significa amare una come me, che all’improvviso si accorge che la stai pensando, e si accorge che la stai tradendo, che si ricorda te nella tua vita passata e sa benissimo che cos’è il futuro?Io sono quella della telefonata non fatta, del messaggio non inviato, del “tanto lei capisce”, del “non vedi che effetto mi fai?”, del tanto non ci sei mai.Una perfetta donna ideale, quindi.Non esisto.