Papaveri ed ombre

Witness


Li ho visti, erano seduti vicino a me in un bar dell’aeroporto. Non so da dove venissero ne dove andassero, ma in quel momento erano insieme nel presente con certezza assoluta, spiccando sullo sfondo grigio e risonante degli altoparlanti, dei trolley e delle divise delle hostess come vetrofanie di un Natale viennese. Impossibile distorgliersi da loro, da quel toccarsi le mani, sfiorarsi i polsi e guardarsi negli occhi. Completamente assorbita da quel loro essere fusi li vedevo nello sbocciare dell’adolescenza, nella pregnanza della maturità, nel colore dorato di una lontana vecchiaia, sorrisi ed occhi senza tempo. “ Sono pazza di te…” ho letto sulle labbra di lei, sussurrato eppure ruggito così intensamente da farmi sobbalzare sulla sedia. Ho immaginato che fosse il loro gioco segreto, la frase limite imposta in una regola tacita dove qualsiasi cosa provassero o avrebbero provato in futuro sarebbe stata rinchiusa in quelle quattro semplici parole senza mai ampliarne il senso in larghezza ma solo in una profondità senza fine. Lui faceva finta di non capire, solo per farglielo ripetere ancora e ancora finchè le parole stesse perdevano il significato trasformandosi in un mantra di seduzione sottile,  poi buttavano la testa indietro per ridere così pieni di quel momento da non aver bisogno nemmeno di altro, nemmeno di loro stessi. Ad un tratto l’uomo si è piegato verso l’orecchio di lei sussurrando qualcosa. Forse era di nuovo il loro gioco, stavolta toccava a lui: “Sono pazzo di te” , potevo quasi sentirlo. “Sono” scandito col fare serio di uno che prende una rincorsa per lanciarsi da un trampolino, “pazzo di te.” Sospeso eppure lanciato come una resa, come non ci fosse altro da fare. Lei ha lasciato scendere le parole dentro di lei deglutendole piano, si sono cercati con gli occhi, poi con le labbra infine si sono trovati. Mi sono alzata e sono uscita dagli arrivi nazionali, il cielo era blu e fra il traffico ed il rumore ho sentito solo la fragranza del mare vicino e quella dell’erba appena tagliata.Ci sta da dio.