Papaveri ed ombre

L'amore e la bilancia


Comincia sempre allo stesso modo, mettendo le mani avanti…”Veniamo a cena, ma io sono a dieta, mi raccomando!” “Chi se raccomanna è ‘boia!” E’ la consueta risposta un po’ sinistrorsa del mio papà adottivo e quando ci sediamo a tavola la sconto tutta. Non so se è per via della guerra che a Roma ha fatto cucinare allo spiedo pure i gatti neri oppure è quel concetto di amore strano per cui, se ti amo ti nutro, fatto sta che ci sono già due piatti diversi di carne a tavola…”Eh..li dovete mangiare perché noi la carne panata, sai il colesterolo…” Essì ma perché avete preparato pure la carne alla pizzaiola? “E tanto non c’è il primo!” Prima, non c’era il primo, ora si coagula sul tavolo una fiamminga di crepes agli spinaci..Ma avevate detto che non c’era la pasta! “Infatti! Sono crepes! Non le mangi? Le ho fatte io, sono leggerissime, vanno giù sole,sole!”. Va bene, una però sennò non mangio la carne. “ Almeno due, che ci lasci gli avanzi? Lo sai che non possiamo mangiarle poi…” E così la lotta continua, e il vino, e poi la verdura, che è quella del contadino ma non di quello dove andavano prima, ma un altro e le patate che sono del paese di quella sotto, e le uova che vengono dal banco  speciale che conoscono solo loro da cent’anni…e allora te l’immagini sti due poveretti che è tutto il giorno che ronzano da un contadino all’altro, dal mercato di Val Melaina, a quello dello di Via Nomentana, e impastano e cuoiono, tutto solo per te. Allora ingoi cibo e tenerezza, che per loro è la stessa cosa, e questa cosa si chiama amore. Ringrazi e torni a casa, con pacchetti e fagottini per una settimana intera, vai a letto e sogni la tua bilancia che parla:”sei grassa, sei grassa!” gracchia in continuazione e tu le spieghi la storia della tenerezza e dell’amore e del tempo  che diventano cibo, ma lei è la tua bilancia e con uno sfarfallio dell’ago sentezia: per diventare magra, sarebbe meglio che tu fossi orfana. Non faccio una grinza, mi scuoto il sogno dalle spalle e mi riaddormento.;)