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Mi ascolti?


Nel santuario il crociato è in ginocchio ai piedi del crocifisso, un grosso Cristo in legno il cui viso è la maschera del dolore. Ai lati, due feritoie lasciano entrare sottili lame luminose, il cui riflesso si diffonde per la navata.I rintocchi della campanella cadono nel silenzio come lacrime in uno stagno morto.Ora il crociato è in piedi. Lungo una parete laterale, al di là di una pesante grata di ferro, si intravede la figura incappucciata di un religioso. Il crociato lo ha scorto, gli si avvicina.- Vorrei confessarmi ma non ne sono capace, perché il mio cuore è vuoto. Ed è vuoto come uno specchio che sono costretto a fissare. Mi ci vedo riflesso e trovo soltanto disgusto e paura. Vi leggo indifferenza verso il prossimo, verso tutti i miei irriconoscibili simili. Vi scorgo immagini di incubo, nate dai miei sogni e dalle mie fantasie.-- Non credi che sarebbe meglio morire?-- E' vero.-- Perché non smetti di lottare?-- E' l'ignoto che mi atterrisce.-- Il terrore è figlio del buio.-- Che sia impossibile sapere?-L'ombra della grata che si staglia netta sul muro evoca l'immagine di una prigione. Il cavaliere è chiuso nella prigione. Dall'altra parte, il religioso. No, non è un religioso. Ora lo si vede in viso. Dall'altra parte della grata, fuori della prigione, c'è la Morte.Gli occhi del crociato cercano quelli del Cristo in legno, immutabilmente fissi.- Ma perché... perché non è possibile cogliere Dio coi propri sensi? Per quale ragione si nasconde fra mille e mille promesse e preghiere sussurrate, incomprensibili miracoli. Perché io dovrei avere fede nella fede degli altri? Che cosa sarà di coloro i quali non sono capaci né vogliono avere fede? Perché non posso uccidere Dio in me stesso? Perché continua a vivere in me, sia pure in modo vergognoso e umiliante, anche se io lo maledico, e voglio strapparlo dal mio cuore? E perché nonostante tutto Egli continua ad essere uno struggente richiamo di cui non riesco a liberarmi? Mi ascolti?-- Certo.- risponde la Morte. Il cavaliere non l'ha ancora riconosciuta.- Io vorrei sapere, senza fede, senza ipotesi, voglio la certezza. Voglio che Iddio mi tenda la mano e scopra il suo volto nascosto, e voglio che mi parli.-- Il suo silenzio non ti parla?-- Lo chiamo e lo invoco e se Egli non risponde io penso che non esiste.-- Forse è così, forse non esiste.-- Ma allora la vita non è che un vuoto senza fine. Nessuno può vivere sapendo di dover morire un giorno come cadendo nel nulla, senza speranza.-- Molta gente non pensa né alla Morte né alla vanità delle cose.-- Ma verrà il giorno in cui si troveranno all'estremo limite della vita.-- Sì, sull'orlo dell'abisso.-- Lo so. Lo so ciò che dovrebbero fare. Dovrebbero intagliare nella loro paura un'immagine alla quale dare poi il nome di Dio.-- Sei molto agitato.-- Stamane è venuta da me la Morte. Abbiamo iniziato una partita a scacchi. Col tempo che guadagnerò sistemerò una faccenda che mi sta a cuore.-- E di che si tratta?-- Ho passato la vita a far la guerra, a andare a caccia, ad agitarmi, a parlare senza senno, senza ragione... un vuoto. E lo dico senza amarezza e senza vergognarmene. Perché lo so che la vita della maggior parte della gente è tale. Ma ora voglio utilizzare il respiro che mi sarà concesso per un'azione utile.-- Per questo hai sfidato a scacchi la morte?-- Sì. Conosce il gioco molto bene, ma fino a questo momento io non ho perso una pedina.-- E credi davvero che alla fine riuscirai a batterla?-- Adopero una tattica che evidentemente essa ignora. Al nostro prossimo incontro porterò un attacco sul fianco.-- Lo terrò presente.-La Morte lascia che il cavaliere la veda in viso e la riconosca. La mano del crociato stringe con rabbia il ferro della grata.- Ti stai beffando di me... ma non mi fai paura! Ne sono certo, troverò il modo di batterti.-- Ci rivedremo alla locanda e lì continueremo la partita.-La Morte se ne è andata. Il cavaliere ha fiducia nella propria forza.- Questa è la mia mano. Posso muoverla e in essa pulsa il mio sangue. Il sole compie ancora il suo alto arco nel cielo e io... io, Antonius Block, gioco a scacchi con la Morte.-