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 - Tangenziale di Rubiera e Bocco-Canale più vicine.mht!http://www.sassuolo2000.it/images/topics/traffico.jpg)
Reggio Emilia - Importanti novità per il futuro infrastrutturale della provincia di Reggio - dalla tangenziale di Rubiera al completamento della Bocco-Canala - sono state annunciate dalla presidente della Provincia, Sonia Masini, in Consiglio Provinciale, dove sono stati discussi tre distinti ordini del giorno sulla considdetta via Emilia-bis (presentati da maggioranza, Forza Italia e Udc).
"Parte di queste opere sono state realizzate, purtroppo negli ultimi cinque anni non è arrivato nulla: il problema è ora di vedere senza approcci ideologici quanto, di quello che ancora deve essere fatto, è ancora attuale, tenendo presente che in dieci anni tante cose sono cambiate", ha continuato la presidente Masini sottolineando comunque come "la scelta prioritaria compiuta allora era e resta quella di trasferire il più possibile il trasporti di merci e persone dalla gomma alla ferrovia".
"Non dobbiamo quindi illuderci che solo con le varie tangenziali ai centri abitati si risolva il problema del traffico, per questo è indispensabile il completamento della fermata Medio Padana, che pare confermato, e puntare sulla metropolitana di superficie, sfruttando anche la linea ferroviaria storica in collaborazione con Parma e Modena", ha aggiunto Sonia Masini.
"Anche la variante di Rubiera era dunque stata pensata in questo contesto e, soprattutto, era collegata a tutto il sistema Autobrennero e alla bretella Campogalliano-Sassuolo, che ha un costo presunto tra i 400 e i 450 milioni di euro - ha detto ancora la presidente della Provincia - Il progetto storico, la cosiddetta ipotesi Sud, ha certamente un suo valore, che confermiamo, ma poiché la bretella non arrivava mai a conclusione nonostante gli impegni dell'allora ministro Lunardi, il nostro ex assessore Claudio Ferrari ha cominciato a ipotizzare una variante Nord, sfruttando il completamento di un altro piccolo sistema infrastrutturale che si sta completando. Tale ipotesi non sostituisce il tracciato Sud, ma provava ad ipotizzare una soluzione più rapida visti i tempi lunghi della bretella Campogalliano-Sassuolo".
Proprio su questa nuova infrastruttura, si sono però registrate negli ultimi giorni importanti novità, "che riguardano anche la ipotizzata vendita di tutta o parte della partecipazione della Provincia in Autobrennero - ha proseguito la presidente Masini - La nuova maggioranza che si è creata intorno al nuovo presidente di Autobrennero, maggioranza che in pratica è formata da tutte le realtà territoriali dell'area Sud tra cui la Provincia di Reggio, lascia infatti ipotizzare una maggiore attenzione di Autobrennero verso appunto il Sud, dalla Cispadana a una eventuale partecipazione al project financing per la bretella Campogalliano-Sassuolo. Anche per questo sono entrata nel Cda di Autobrennero e anche per questo per il momento stiamo cercando di evitare o comunque rinviare la vendita della nostra partecipazione".
"Parallelamente, la Provincia sta lavorando con il Ministero e con la Regione perché l'Anas inserisca nel Piano quinquennale tre opere per noi strategiche: il completamento della Bocco-Canala, la prosecuzione della tangenziale di Reggio, ma anche la variante Sud di Rubiera secondo il tracciato storico a suo tempo approvato", ha annunciato la presidente Masini, chiedendo "l'impegno di tutto il Consiglio e dei parlamentari di tutte le forze politiche perché Reggio, anche in alleanza con Modena e Parma, possa ottenere il più possibile anche su altri fronti, come il completamento della Ss 63, della via Emilia e della Cispadana".
"Gli ordini del giorno oggi in discussione dovrebbero pertanto valutare questo cambiamento di scenario e la necessità di un impegno comune, senza strumentalizzazioni, perché Reggio abbia ciò che non ha avuto negli anni precedenti e si completi il nostro sistema infrastrutturale - ha concluso la presidente della Provincia - Dobbiamo fare squadra e ognuno deve muoversi nella giusta direzione per il bene del nostro territorio".
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Bretella Campogalliano-Sassuolo: entro fine febbraio 2008 il Ministero sottoporrà al CIPE il progetto definitivo ed il relativo finanziamento, previa valutazione Anas della possibilità di affidare in concessione il tratto autostradale. Entro dicembre 2008, la situazione sarà quindi completamente definita, con un progetto che terrà conto anche del necessario collegamento funzionale tra la “bretella” (467 milioni di euro) ed altre due opere: il tratto della Pedemontana tra Modena-Sassuolo urbana e la SP15 di Magreta (costo 50 milioni di euro) e la tangenziale di Rubiera (costo 20 milioni di euro).
A dettare i nuovi tempi, che dovranno finalmente portare a compimento l’opera, è l’“Atto aggiuntivo alla Intesa Generale Quadro tra il Governo e la Regione Emilia-Romagna”, firmato oggi dal Presidente del Consiglio Romano Prodi insieme al Ministro alle Infrastrutture Antonio Di Pietro e dal Presidente dell’Emilia-Romagna Vasco Errani insieme all’Assessore Alfredo Peri.
“Dopo l’illusione e le promesse di Berlusconi e del Ministro Lunardi (messe nero su bianco il 19 dicembre 2003 nell’Intesa Quadro purtroppo non rispettata che attribuiva un “preminente interesse strategico” alla bretella e per la quale si è reso necessario un atto aggiuntivo), è venuto oggi il momento della concretezza e dell’agire. La bretella autostradale è necessaria per lo sviluppo del nostro territorio, la mobilità dei cittadini e la competitività delle imprese. E’ un’infrastruttura attesa troppo a lungo che è pienamente inserita in un nuovo quadro di riferimento: penso alla Pedemontana ed alla tangenziale di Rubiera, che sono correttamente inserite nell’atto firmato oggi, ma anche allo scalo ferroviario di Marzaglia che aprirà entro il 2010 e all’ormai prossimo avvio dell’Alta Capacità, oltre al collegamento e potenziamento con l’hub portuale di Ravenna”, sottolinea il presidente della commissione regionale Territorio Ambiente Mobilità, Gian Carlo Muzzarelli.
“Queste opere, insieme al corridoio cispadano (ferrovia Bologna-Verona e la Cispadana autostradale) e al passante di Bologna, daranno vita ad un quadro nuovo che apre una nuova stagione per la mobilità sostenibile ed intermodale in Emilia-Romagna”.
“Prendiamo atto quindi con soddisfazione e fiducia del nuovo impegno, nella consapevolezza che occorre seguire e monitorare la tempistica. Dopo il fallimento delle promesse tanto sbandierate del centrodestra, ci sono ora le condizioni per un passo in avanti, per garantire sicurezza e sostenibilità dei trasporti, e maggiori possibilità di competere alle imprese. L’integrazione dell’accordo con le opere previste dall’atto firmato oggi darà nuove opportunità a un territorio avanzato come quello dell’Emilia-Romagna, che per restare in alto ha bisogno di un sistema di eccellenza”.
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SCHEDA TECNICA RFI/ TAV
LA LINEA AV/AC MILANO-BOLOGNA E IL PONTE SUL PO
19/6/2006
San Rocco al Porto, 19 giugno 2006
La linea si sviluppa per 182 km da Melegnano (a sud del ponte sul fiume Lambro) fino a Lavino (ad ovest del torrente omonimo), attraversando la pianura padana e le province di Milano, Lodi, Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena e Bologna.
Per evitare nuovi tagli sul territorio agricolo e per minimizzare l’estensione delle nuove infrastrutture, il tracciato prescelto per il passaggio della linea veloce corre quanto più possibile in affiancamento all’autostrada A1 – circa 130 km - o alla linea ferroviaria esistente – circa 10 km. Il percorso è stato variato solo in presenza di vincoli morfologici del territorio tali da rendere poco praticabile l’affiancamento: come, ad esempio, nel superamento del Po, in presenza degli svincoli e delle stazioni di servizio sull’autostrada e di situazioni particolarmente complesse dal punto di vista dei sistema abitativo, industriale e infrastrutturale esistente.
L’integrazione con la linea esistente è realizzata con otto interconnessioni ferroviarie, per un totale di 28 Km di linea a doppio binario, che assicureranno l’interscambio funzionale fra la nuova linea e la rete esistente, garantiranno la fermata e l’instradamento dei treni veloci sulla linea storica e svolgeranno un ruolo strategico nel potenziamento del trasporto merci.
Le interconnessioni saranno localizzate a: Melegnano, Piacenza Ovest, Piacenza Est, Fidenza, Parma, Modena Ovest, Modena Est e Lavino. Le interconnessioni di Piacenza (Ovest e Est) consentiranno l’accesso sulla linea veloce al traffico merci proveniente dal bacino sud piemontese; quelle di Fidenza e Parma indirizzeranno il traffico proveniente dai porti dell’alto Tirreno sulle nuove linee veloci; quelle di Modena permetteranno la fruibilità della nuova linea al traffico merci del bacino reggiano-modenese, in considerazione anche del riassetto complessivo che interesserà la logistica degli scali merci dell’area. Infine l’interconnessione di Lavino a nord del Nodo bolognese - integrata con quella a sud - consentirà, con il prolungamento della linea di Cintura (tratta Corticella-Castelmaggiore), il collegamento all’Interporto di Bologna ed alle direttrici Verona-Brennero, Padova-Tarvisio-Villa Opicina e Ancona-Bari-Brindisi.
Sarà inoltre realizzata lungo la nuova linea una nuova stazione a Reggio Emilia a servizio del traffico passeggeri.
Grazie allo spostamento del traffico a lunga percorrenza sulla linea AV, potrà essere potenziato il servizio ferroviario per le merci e la media e breve percorrenza con una capacità di trasporto doppia rispetto all’attuale.
Sulla nuova linea, Milano e Bologna saranno a un ora di distanza, contro l’ora e quarantadue minuti di oggi.
Ad oggi i lavori, affidati al general contractor Cepav Uno, hanno raggiunto un avanzamento del 78% pari a 4.030 milioni di euro e gli occupati sono circa 2.770.
L’inserimento territoriale
Per garantire l’inserimento della nuova infrastruttura nel contesto ambientale, sociale, trasportistico e storico-archeologico dei territori attraversati, specifici Accordi con le istituzioni centrali e locali e con gli organismi di rappresentanza del territorio definiscono interventi e impegni delle parti coinvolte. I lavori e il preesercizio si svolgono sotto il controllo dell’Osservatorio Ambientale, istituito nel 2000 con un apposito Accordo Procedimentale con il Ministero Ambiente, composto da rappresentati dei Ministeri Ambiente, Infrastrutture, Regioni Lombardia e Emilia Romagna, Province e Comuni interessati dalla nuova linea, FS e TAV. Tra le attività dell’Osservatorio, il monitoraggio dello stato dell’ambiente e la verifica dell’efficacia delle misure di mitigazione previste.
Oltre ad Accordi Quadro con le Regioni che definiscono l’integrazione della nuova linea con il sistema di trasporto esistente e prevedono il potenziamento dei Servizi Ferroviari Regionali, accordi per le aree agricole e le aree industriali regolano secondo criteri di equità e trasparenza criteri e modalità di indennizzo degli espropri e degli eventuali danni connessi alla costruzione e all’esercizio della linea.
La stretta collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia Romagna ha consentito di fare dei lavori per la Milano-Bologna, – così come è accaduto per il resto delle linee AV - un’occasione di conoscenza e valorizzazione del territorio antico. Più di 80 ritrovamenti archeologici sono stati portati alla luce e indagati, in alcuni casi anche intervenendo con lo scavo integrale e con misure di valorizzazione, quali, ad esempio, l’apertura al pubblico, la musealizzazione dei reperti, la pubblicazione degli studi. Tra i più importanti ritrovamenti: a Lodi fornaci rinascimentali e sito medievale, a Pontenure e villa Cannetolo di Fontanellato ville rustiche di età romana, a Beneceto e Gaggio, terramare dell’età del bronzo, a Baganzola, insediamento protostorico, a Caprara Campegine edificio rustico di età romana, a Brescello, acquedotto di età romana.
Inoltre tra gli specifici interventi di inserimento socio-ambientale particolarmente significative sono:
Sia Reggio Emilia che Modena sono entrambe interessate dal riassetto dell’area delle ceramiche. Con interventi, realizzati per fasi, tra cui: potenziamento dello scalo di Dinazzano; realizzazione del nuovo scalo merci di Modena; nuovo scalo di Mancasale; bretella di collegamento Dinazzano-Marzaglia; potenziamento della ferrovia Reggio-Guastalla; prolungamento dell’A22; prolungamento della Tangenziale di Modena e Tangenziale di Rubiera. Il potenziamento della rete ferroviaria nell’area consentirà di ridurre il traffico di camion.
TEMPI DI ATTIVAZIONE
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Inviato da: pendolarereggiano
il 08/12/2006 alle 10:19