Rubra domus

Ballata della piccola speranza


Da dove arrivasse,da dove arrivasse,era domanda inutile.Da dove arrivasseda dove arrivasseera domanda stupida.Da dove arrivasse,nessuno si curava più di tanto.Era una donna piccolae minuta,dai piedi sporchiprivi di calzari.Le vesti le pendevanocadenti e senza formasui fianchi appesiall'ariae smunto, il volto,dalle guance ossutesmunto il volto dalle guance ossutelasciava presagirela cadutaimminenteo forse il suo contrario.Nessuno la curava,che la genteera caduta a grappolila notte e la mattinae spentaera la vitanelle case maceriea farle da sudario.Era una donna piccola,minuta,poco più che bambinae dove andassemutanon diceva.Non si guardava intorno.Intorno c'era il nienteda guardare.La polveredi calcesopra i mortiinvece che le bareinvece che le bareallineate.Era piccola e mutapoco più che bambina.Negli occhi come un fuocola scaldava.Negli occhi come un fuocoarava sulla stradail sensodella vitacome arresa.Si fece largotra la gente offesadalla mortee come era arrivatacon le sportedi una fiduciaaccesadentro agli occhisi volse per andare.Dove andasse,da dove era arrivata,nessuno seppe dare una risposta.La speranza si muovecon le ossa minute,senza dire parola.E lascia, lieve,impressauna fiammella esileche non brucianon divoranon coltiva macerie...