Rubra domus

Le baccanti


E sbatterai la portae le finestre.I piatti in terrale mani contro il muroa batteree percuotereparete che non s'apre.Le raffiche di ventoaffatturatesollevanocapelli e anninella valle franatadei tuoi sogni gią resi.Ti desti, sono presi i ricordidalla noia o furore.Ti desti,ma eri sveglia anche in presenza- ieri - di una giostra dormiente.O forse era dementela fata che ha filatole tue storie.Mentre si scioglie al soleun altro blocco solidodi marmo misto a ghiaccioil vento ti sollevache hai vent'anni appenae nell'addiacciohai intriso una catena solidadi gelo e di capelli sciolti.Ti volti.Solo ieril'hai afferrato il tuo maree nella presa solidaavevi alti frangenti tra le dita.Ti voltie sei partitaper un viaggionel sale del risveglio.O ancora dormi.O ancora sbatti portee pareti percuoti,gratti intonaco marcio,apri le sale buiedel giornoe della sortetra i fianchi di montagnache risale, maestosa. E allora, donna,posa, per una volta ancora,la tua vita sul senodel tramonto.Scivola sul declivioe corri fino al mare.Contro vento.