Rubra domus

Cito da un'intervista a Jeremy Rifkin


Uno dei rarissimi post che non presentano scritti di mia pertinenza creativa.Cito testualmente la parte finale dell'intervista rilasciata dall'economista americano JeremY Rifkin al quotidiano "La Repubblica", pubblicata in data odierna."(...) l'errore sta nel pensare solo ai tagli delle emissioni che invece dovrebbero essere un effetto secondario di politiche virtuose capaci di rilanciare l'economia, altro che affossarla.Per uscire dalle tre crisi che ci soffocano, quella economica, quella energetica, quella ambientale, non possiamo limitarci a mangiare un po' meno della vecchia minestra inquinante: dobbiamo lanciare la terza rivoluzione industriale pensando in positivo, cioè fissando traguardi sulle industrie da rilanciare.Non bisogna dire ai vari paesi quante emissioni tagliare, ma quanti impianti puliti costruire".DOMANDA: "Più industrie e meno emissioni?""Esattamente. La terza rivoluzione industriale è quella che permette uno sviluppo economico che si concilia perfettamente con la riduzione delle emissioni. Ad esempio con le smart grid, con l'energia diffusa e decentrata, ogni casa sfruttando il sole può diventare una vera e propria piccola centrale di produzione di elettricità e calore.Se adottassimo questo modello il settore delle costruzioni, che oggi è il primo fattore di riscaldamento del pianeta, potrebbe diventare parte della soluzione al problema".DOMANDA: "Le case come elemento trainante del nuovo modello energetico?""Uno dei quattro pilastri.Il primo è costituito dalle energie rinnovabili.Il secondo è rappresentato dagli edifici sostenibili.Il terzo dalle tecnologie basate sull'idrogeno che serve a immagazzinare l'energia prodotta dalle fonti rinnovabili.Il quarto pilastro dalle reti intelligenti per distribuire l'energia secondo il modello del web".-----------Invito tutti a riflettere sulle idee messe in campo dall'economista Rifkin relativamente alle crisi in atto.Particolarmente interessante mi sembra il concetto di trattare i flussi di energia esattamente come vengono trattate le informazioni nel web, cioè secondo il principio dell'interscambio.Se l'energia da me prodotta in questo momento è superiore al mio fabbisogno, se individuo dei tempi morti nell'ambito dei miei consumi energetici, posso cederti l'energia inutilizzata per poi riottenerla, quando mi è necessario un sovrapiù energetico, sfruttando i tempi morti del consumo energetico degli altri utenti della rete.Mi sembra un'idea meravigliosa e soprattutto fondata sulla solidarietà, sulla collaborazione reciproca, piuttosto che sui rapporti di forza energetici.Riguardo alle possibilità offerte dall'idrogeno, intendo prossimamente citare alcuni passi di un saggio di Rifkin medesimo.Lo farò prossimamente.Costruire e mantenere (a costi elevatissimi di impianto e gestione) centrali nucleari considerate antiquate (quelle di terza generazione), in un paese ad altissimo rischio sismico e di dissesto idrogeologico non è solo un'ipotesi antiquata e costosa riguardo al problema della dipendenza energetica del nostro paese, è anche un'ipotesi che non tiene in alcun conto le infinite possibilità che i numerosi cervelli giovani allevati dalle Università italiane potrebbero tradurre in soluzioni di alto tenore ambientale se solo avessero la possibilità di vedere finanziate le proprie ricerche sviluppate su imput di carattere innovativo. Invece preferiamo costruire centrali già antiquate e mandare i cervelli... a questo o a quel paese.Passo e chiudo.N.B. Dal momento che ben pochi "temerari" osano lasciare commenti in questo blog, vi invito, quanto meno, a procurarvi il testo integrale dell'articolo, a leggerlo e a riflettervi sopra. Non per fare un piacere a me, ma per farlo a voi stessi, ai vostri figli, ai vostri nipoti. Doverosa postilla.