Ruhen

1928 ( Per chi dimentica chi eravamo )


Vorrei rimanere immobile,che l'anima non raccontasse una storia diversa..Il viaggio si fa instabile, un gregge, pochi centimetri per respirare e tanta voglia di raccontare,l'odio ed una storia sbagliata.. di quest'Italia distesa, madre per pochi e puttana per troppi.La gente ha paura,la gente ha paura di se stessa, e di quello che vede riflesso nello sguardo di chi ha visto la famee noi non abbiamo più sete... la gente spesso dimentica..La gente si nasconde, la gente maledice... pelle, e razze, ma sono più le cose che non dice che fanno male. Negli occhi le nostre paure più profonde. "Sono solo specchi"Mio nonno ieri è partito, ha solcato il mare, mio nonno è sbarcato oltre oceano, diceva: " il pane, qui costa troppo"è solo il 1928.. e sono scappato! e sono scappato! prima di morire dentro..E l'Italia mi costringe a fuggire, qui non sono nessuno,un povero contadino rintanato in un bucoche non riesce a respirare come quel seme che non cresce...Arida era la terra, povera la gente sotterata nella polvere, alla ricerca di una speranza, ma quello che trovò è solo un nuovo padrone al quale piegare la testa e dire: "si signore"..Vorrei rimanre immobile,il viaggio si fa instabile..Vorrei non ascoltare.. chi parla e non conosce, chi fa finta che non sia successo, giudici e carnefici di chi ci assomiglia da vicino,quando avevamo le scarpe di cartonequando eravamo sporchi di furigine e solitudine...