RUMORI SECONDARI

BORIS VIAN


      BORIS VIAN    Un genio ribelle come non ne nascono molti in un secolo. Poeta, cantante, scrittore di testi crudeli, visionari, sferzanti come "Tango dei macellai" in cui se la prendeva con i mercanti di armi. Ma anche di appassionati poemi per donne belle e impossibili. Cinquant'anni fa, all'inizio dell'estate, moriva Boris Vian, a soli 39 anni. Per non aver voluto fare quella vita moderata, tiepida e compassata a cui lo condannava la sua malattia di cuore. Vian non accettava di regolare i suoi ritmi di vita e soprattutto le sue passioni all'orgoglio del calcolo e della prudenza, di una vita dimidiata. Le passioni forti erano il suo pane. Mentre detestava con tutto se stesso la violenza e la distruzione. Per questo era antimilitarista, antinucleare e antiborghese. E amava gli artisti, da Chandler (che tradusse), a Miles Davis e a Juliette Greco, con i quali divise serate di vita e di note.               Jacques Prevert, in questi versi a lui dedicati. Boris Vian giocava alla vita come altri giocano in borsa, a guardialadri o a soldi, ma non da baro: da gran signore, come la micia col pesce nella schiuma di giorni gli sprazzi della gioia, come giocava di tromba o di crepacuore. Ed era un bel giocatore. Ogni volta rimandando la morte all'indomani, ma condannato in contumacia sapeva bene che un giorno avrebbe ritrovato la sua traccia. Giocava alla vita e sempre la colmava di tenerezza: l'amava come amava l'amore. Un vero disertore della tristezza
La vita è come un denteLa vita è come un dente all'inizio non ci si pensa felici di masticare ma poi ecco che d'improvviso si guasta fa male, e preoccupati lo si cura non senza fastidi e per essere veramente guariti bisogna strapparlo, la vita.   B. Vian - "Non vorrei crepare" Perché vivo Per la gamba gialla D'una donna bionda Appoggiata al muro In pieno sole Per la vela gonfia Di un battello del porto Per l'ombra delle tende Il caffè ghiacciato Che si beve con la cannuccia per toccare la sabbia Vedere il fondo dell'acqua Che diventa così azzurro Che discende tanto in basso Con i calmi pesci Pascolanti sul fondo Che si librano sopra I capelli delle alghe Come uccelli lenti Come uccelli azzurri perché vivo Perché è bello. Boris Vian http://www.marcosymarcos.com/autopresentazione_di_boris_vian.htm