Post n°370 pubblicato il 23 Gennaio 2013 da runelore
Accanto alla storia dei fantasmi della Casa Bianca, una delle storie più popolari e discusse è quella dello Spettro del Volo 401. Bob Loft, comandante del volo 401 della Eastern Airlines, partì da New York per Miami il venerdì 29 dicembre 1972. Quella notte, l'aereo precipitò nelle paludi delle Everglades, e più di cento persone rimasero uccise, compresi Loft e il motorista Dan Repo. Fu condotta un'inchiesta e fu stabilito ufficialmente che la causa del disastro era fatta risalire sia a un'avaria tecnica sia a un errore del pilota. Dopo l’inchiesta, furono recuperate delle parti dell'aereo ancora intatte in modo da poterle utilizzare su altri apparecchi della stessa compagnia. Poco dopo, si sparse la voce che piloti e altri membri dell’equipaggio di vari voli della Eastern Airlines avevano visto i fantasmi di Loft e Repo che sembravano apparire più di frequente a bordo dell'aereo numero 318. Nei primi episodi, membri del personale trovarono la cambusa inferiore, dove venivano preparati i pasti, stranamente fredda. Altri ebbero la forte sensazione che ci fosse qualcun altro nella stanza, mentre non c'era nessuno. Poi, un motorista salì a bordo a fare la sua ispezione prima del volo e vide un uomo che indossava un'uniforme da secondo pilota della Eastern Airlines. Egli riconobbe immediatamente la sua vecchia conoscenza Dan Repo che gli disse di non preoccuparsi dell'ispezione perché ci aveva già provveduto lui. In un altro volo ancora, lo spettro del capitano fu visto da un pilota e da due assistenti di volo. Certe volte, Repo o un membro non identificato dell'equipaggio, veniva visto attraverso il pannello di vetro dell'ingresso della cambusa inferiore e poi scompariva prima che la porta venisse aperta. Un'inchiesta informale sull'episodio fu ostacolata sia dalla riluttanza del personale a parlarne sia dalla denunciata sparizione di una serie di lenzuola di bordo dall'aereo. Ma quelli che condussero l’inchiesta scoprirono alla fine un fatto impressionante: molte parti recuperate dal volo 401 furono in seguito usate sull'aereo numero 318. |
Di tutte le leggende del mare, nessuna è più misteriosa e inquietante di quella dell'Olandese Nel 1835 il comandante e l'equipaggio di una nave inglese videro un vascello fantasma avvicinarsi attraverso una furiosa tempesta con tutte le vele spiegate e scomparire improvvisamente dopo essere giunto fino a una distanza pericolosamente breve. Nel 1881, dei marinai della nave britannica Bacchante dissero che un membro dell'equipaggio era caduto in mare, annegando, dopo che un suo collega aveva visto la spettrale apparizione. Un più recente e dibattuto avvistamento dell’Olandese Volante avvenne, a quanto si dice, nel marzo 1939 sulla spiaggia di Glencairn, in Sudafrica. Il giorno dopo un giornale riportò la notizia che dozzine di bagnanti avevano osservato la nave, si soffermò sui particolari della visione e notò che il vascello aveva tutte le vele spiegate e procedeva rapidamente nonostante la completa assenza di venti. Alcuni scienziati spiegarono gli avvistamenti di gruppo come un miraggio. Ma i testimoni obiettarono che sarebbe stato difficile per loro immaginarsi un veliero del diciassettesimo secolo in un modo così particolareggiato, dal momento che la maggior parte di loro non ne avevano mai visto uno. |
Post n°368 pubblicato il 16 Gennaio 2013 da runelore
Alfred Wilson Osborne e sua moglie, di Bristol, in Inghilterra, amano raccontare di quando, un Nei minuti che seguirono, le nocciole si abbatterono sulle automobili di passaggio, su quelle parcheggiate vicino a un autosalone e sui passanti. Il giornale di Bristol diede notizia dell'episodio senza fornire spiegazioni. La domenica era stata un giorno senza nubi, lungo la strada non crescevano noccioli, e gli oggetti sembravano chiaramente cadere dal cielo. Osborne rimase sbalordito per quanto vide, soprattutto - disse - per il fatto che le nocciole, la cui stagione è in settembre o in ottobre, erano fresche e mature. «Ho pensato che potessero essere state risucchiate da una tromba d'aria», furono le sue parole, «cosa però impossibile considerato che siamo ancora in marzo». |
Post n°365 pubblicato il 31 Dicembre 2012 da runelore
|
Post n°364 pubblicato il 29 Dicembre 2012 da runelore
Il palazzo ha uno schema a due ottagoni concentrici dai cui vertici s’innalzano otto torri, anch’esse ottagonali , ciascuna disposta su due piani. Castel del Monte è un tempio altamente spirituale , una sorta di libro iniziatico, una costruzione ricca di significati simbolici, di riferimenti astrali che rimandano alla tradizione esoterica medioevale. Il numero otto rappresenta l’infinito e la resurrezione e l’ottagono, mediazione tra il quadrato ed il cerchio, l’unione tra il finito (la terra, l’uomo) e l’infinito (il cielo, Dio). Due leoni si ergono sulle colonne ai lati del solenne portale d’ingresso: il leone di destra osserva la scala di sinistra e il solstizio d’estate, quello di sinistra osserva la scala di destra e il solstizio d’inverno (il castello è stato costruito perfettamente orientato ad est). I gradini dello scalone sono dodici , come quelli che, secondo la Bibbia, conducevano al tempio di Salomone, e sono posti lateralmente in modo che gli ospiti allontanandosi non diano le spalle all’ingresso. Il palazzo, a percorso labirintico, si suddivide in tre livelli: il “laboratorio”(luogo dedito alle attività artigianali, artistiche, materiali), "l’oratorio" (luogo di discussioni accademiche e filosofiche) e l’ “osservatorio”(luogo dedicato all e osservazioni celesti essendo la sommità del maniero 360° a contatto con il cielo). |
Post n°363 pubblicato il 29 Dicembre 2012 da runelore
A pochi km da Foggia, sul monte Gargano, si erge il Santuario dell’Arcangelo Michele. Cosi lo descrive un anonimo visitatore, passato di li più di mille anni or sono: “Il Santuario di S. Michele è dovunque conosciuto ed esaltato non per lo splendore dei suoi marmi, ma per gli eventi prodigiosi che qui sono avvenuti: di forma modesta, esso è, però, ricco di celesti virtù, poiché si degnò di edificarlo e consacrarlo lo stesso Arcangelo Michele, il quale, memore della fragilità umana, scese dal cielo per far sì che in quel tempio gli uomini potessero divenire partecipi delle cose divine”. In effetti sono molti i prodigi che si annidano attorno a questo luogo. Innanzitutto vi sono le apparizioni dell’Arcangelo Michele, la più nota delle quali è all’origine di questo santuario. Si narra che, nell’anno del Signore 490, un pastore del posto, perso di vista il toro più bello della sua mandria, lo ritrovò inginocchiato all’entrata di una grotta. Preso dall’ira verso l’animale che tanto l’aveva fatto penare, vi scagliò una freccia contro. La freccia, però, rimbalzò ferendolo ad un piede. Il vescovo della zona, venuto a sapere dell’evento, stabilì 3 giorni di penitenza, alla fine dei quali apparve l’Arcangelo Michele a spiegare gli eventi: “Io sono l 'Arcangelo Michele e sto sempre alla presenza di Dio. La caverna è a me sacra, è una mia scelta; io stesso ne sono il vigile custode... Là dove si spalanca la roccia possono essere perdonati i peccati degli uomini... Quel che sarà qui chiesto nella preghiera sarà esaudito. Va', perciò, sulla montagna e dedica la grotta al culto cristiano”. La grotta infatti era già luogo di culto ma del dio persiano Mitra, un dio giovinetto e biondo (come San Michele!) le cui feste ricorrevano all’inizio dell’autunno ed alla fine della primavera (ancora una volta come nel caso del santo cristiano...). Il vescovo, però, non ebbe tempo di esaudire l’arcangelo. Nel frattempo, infatti, la città di Siponto venne assediata dai Bizantini che cercavano di riprendersela dai Longobardi: ancora una volta apparve in aiuto l’Arcangelo Michele che, a suon di folgori, guidò i Longobardi del posto alla vittoria. Fu da allora che il mito longobardo di Wotan fu sostituito da quello del “condottiero celeste Michele” (8 Maggio). Finita la guerra e tornata la pace sulla piana del Gargano, Michele riapparve al vescovo dicendogli che era tempo, alfine, di creare il culto della sua caverna: l’arcangelo disse anche che aveva già provveduto in persona a consacrare quel posto. |
Post n°361 pubblicato il 26 Dicembre 2012 da runelore
Uno dei profeti più oscuri del Medioevo fu san Malachia, un monaco irlandese che diventò Il registro termina con «Pietro il Romano» situato in un'epoca pressappoco corrispondente alla fine di questo secolo, o all’inizio del prossimo. Fra Pietro e quello che sembra essere papa Pio XI ci saranno altri sei pontefici. Durante il regno di Pietro, «la città dei Sette Colli verrà distrutta, e il Tremendo Giudice giudicherà il suo popolo». Teologi cattolici si sono spesso riferiti alla storia profetica del papato. È anche possibile che la conoscenza di queste profezie abbia ispirato la visione che papa Pio X riferì di aver avuto nel 1909. Nell'uscire da una trance, egli disse: «Quello che vedo è terrificante! Accadrà a me stesso... o al mio successore... il papa abbandonerà Roma e dopo aver lasciato il Vaticano dovrà camminare sui cadaveri dei suoi sacerdoti». Il tempo, naturalmente, dirà se le spaventose profezie di san Malachia si avvereranno. Si lo so cosa pensate: ok, dopo la stronzata del 21 dicembre 2012 credere a queste cose è alquanto difficile se non impossibile ma, io dico, l'essere umano ha bisogno di una data di scadenza per assaporare meglio la vita altrimenti non saprebbe cosa fare della sua esistenza..
|