Tra paure e gioie

Post N° 7


 Guardiamo in faccia alla realtà: ci troviamo in una società governata da un marketing che inneggia ai corpi come a degli strumenti da esibire e da portare allo stremo: nella forma fisica, nella sessualità, nella perfezione e nell'eterna giovinezza.  Si tratta, spesso, di una  bellezza artifigiale  impossibile da raggiungere. Molte giovani ragazze considerano le modelle che pubblicizzano note marche di cosmetici o che sfilano in passerella come degli esempi da imitare. Allora si sottopongono a diete ferree, a molte ore di ginnastica e assumono farmaci pensando che magrezza sia sinonimo di bellezza. Alle volte la volontà di non mangiare non è correlata al fattore estetico o alla magrezza: persone che subiscono continuamente delusioni in campo affettivo,lavorativo,scolastico o sociale si sentono impotenti, incapaci di controllare la propria vita ottenendo ciò che vorrebbero,schiavi degli altri. Il cibo è una delle poche cose che possono controllare, e per dimostrare di essere forti e di avere il controllo devono dimostrare di non essere dipendenti dal cibo, di poterne farne a meno, poiché il mangiare è visto come un'ulteriore schiavitù. Il riuscire a combattere la fame e rifiutare il cibo è una vittoria che accresce l'autostima.Cosi´, con la loro fragilita´e poca capacita´di distinguere cio´che e´ bene da ció che é male, vengono risucchiate nel vortice dell´anoressia.Il problema dell´anoressia ormai sta dilagando. Sempre piu´spesso si legge di ragazze morte di anoressia.   In queste occasioni si riapre il dibattito su come individuare le cause di un male che opera nel silenzio e che sta colpendo ragazze/i sempre più giovani.   La morte della modella brasiliana Ana Carolina Reston ha riacceso il dibattito sulle responsabilità da attribuire agli stilisti e ai modelli di bellezza che propongono in passerella.Intanto nascono blog „PRO ANA“ che esaltano la divinità del malessere giovanile.    Non é difficile trovare in rete video che affrontano il problema in cui una musica struggente fa da sottofondo e immagini di modelle magrissime scorrono lentamente alternate da frasi lapidarie e inquietanti. "Ogni giorno è una guerra", "non è facile come sembra", "in un secondo può cambiarti la vita". O ancora la parola "Perfection" vicino a corpi scheletrici da far paura o ragazze riverse sui water pronte a vomitare anche l'anima. E poi ancora una bilancia e la scritta "non abbastanza magra", "non è mai abbastanza", "amore e odio", "ragazza fragile", "voglio essere perfetta", "Ana dice che è mia amica". Su questi blog é riportato il decalogo „Pro Ana“ in cui si inneggia ai disordini alimentari come stile di vita e come esempio di autocontrollo, fornendo inoltre consigli pratici su come procurarsi il vomito, su come mentire ai propri familiari, sui farmaci da assumere, sulle diete da seguire, sul conteggio (folle) delle calorie e su modelli fisici ai quali ispirarsi. In Spagna era nato anche un sito „Great Ana Competition, I disturbi alimentari, in particolare l´anoressia, sono patologie complesse e difficili da diagnosticare, che solo negli ultimi anni hanno acquisito lo status di malattie. L’importante è continuare a parlarne e riconoscerle per quello che sono: non stili di vita, ma disturbi che possono portare alla MORTE.  PS. fate attenzione ai collegamenti ipertestuali che ci sono, in modo particolare a quello sotto la parola bellezza artifigiale  . Ci dovrebbe far riflettere sul fatto che i mass media ci bombardano con prototipi di bellezza rifattissimi e noi siamo cosí stupidi da ammalarci, soffrire pur di raggiungere qualcosa che non esiste, che non ha alcuna personalitá........se noi adulti ci facciamo cosí plagiare da tutto ció che ci viene proposto da stilisti e pubblicitá, che effetto puó avere tutto questo su un adolescente che non ha capacitá critiche ancora ben sviluppate e che passa ore avanti alla tv.......