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Degradi Periferici e ritardi educativi...la citta'si interroga


NUOVE PAGINEBollettino Mensile dell'Associazione Cid Salerno - Settembre 2007Ci ritroviamo dopo la pausa estiva,riprendendo cosi'la nostra attivita'editoriale.In questo caldo periodo mi sono soffermato a parlare con diversi amici della citta',riscoprendo i vicoli,quelli del centro storico,accorgendomi sempre di piu'di vedere una citta'diversa,a tratti sottovalutata,soprattutto da noi adulti rispetto a certi fenomeni di delinquenza giovanile che da diverso tempo si nascondono nella nostra citta'.Noto molti giovani,adolescenti che non riescono ad esprimersi,non riescono ad inserirsi nel tessuto sociale,ad aggregarsi in gruppi movimenti o associazioni cittadine,dunque grandi e gravi lacune difficile da riparare.Se i nostri giovani diventano,poi delle piccole belve,anche solo occasionalmente,e se anche i ragazzi cui sembra non mancare niente,persone che non patiscono altre forme di disagio,vengono pero'attratti dalla figura del bullo di quartiere,e a dire il vero questo fenomeno ci inizia a preoccupare a far riflettere.Questo fa capire ad una caduta di stile,da parte delle Istituzioni,provocando cosi'un alta tensione,che noi adulti abbiamo smarrito.Ci diventa sempre piu'difficile portare alla normalita'il percorso educativo dei nostri ragazzi.Bisogna interrogare e parlare con le famiglie,le comunita',con i docenti,tutti devono essere,anche se per differenza anagrafica,un serio,e valido punto di riferimento per le giovani generazioni.Se devo essere sincero non ricordo un periodo cosi'travagliato in citta',e dietro tanta aggressivita'vedo molta voglia di socializzare.Purtroppo questi ragazzi si muovono in branco,senza un riferimento,e il branco,sappiamo tutti che scatena tanto la capacita' del piu'forte di accreditarsi come leader,tanto l'ansia del piu'debole che per accreditarsi compie il gesto piu'forte.Dunque,non solo le periferie,esistono punti strategici della citta'dove bisogna urgentemente intervenire,monitorarli,dove diventa sempre piu'difficile educare e maturare.Esiste troppa sottovalutazione da parte dei nuclei familiari e questo mi preoccupa,distratte il piu'delle volte da bisogni materiali.Credo che ciascuno di noi dovrebbe fare e dare di piu',non con la repressione.La tolleranza zero potrebbe anche andar bene,ma bisogna lavorarci sopra,andrebbero riviste le norme processuali,ma va fatto anche un serio lavoro di costruzione all'impegno sociale e quello dell'ascolto,dell'accoglienza.E va  anche rivisitato il modello di citta'che Salerno vuole essere.