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COME GUARDIE E LADRI

Post n°3 pubblicato il 05 Agosto 2008 da sangueedanima
 

-         E questo era Tom Jones col suo ultimo singolo “Wendy in the morning”.  Comunque, parlavamo dell’attentato di Pechino. E’ ora di leggere qualche mail…allora… Clint di Philadelphia si chiede se non sia un altro Towergate.. bello mio, potrebbe anche essere! Chi credeva che l’attentato delle Twin Towers fosse stato pianificato da Bush e dal governo? C’è voluto un anno e mezzo e la modifica della Costituzione per scoprire la verità sotto tutto quel merdaio. Non possiamo più fidarci di nessuno, credi a me! E ora beccatevi un altro po’ di musica, con Jackie Callsworth, “she said goodbye”

La radio faceva da sottofondo agli urli del cavallo metallico di Colbain, sforzato da troppe fughe e da un uso smodato che aveva ormai reso il suo motore un colabrodo. L’avantreno teneva a fatica la strada che lo sterzo cercava di creare tra flussi di asfalto e terra. L’impermeabile gocciolante sporcava costantemente i bordi del tappetino, rendendo pantanoso il tessuto sotto i piedi del fuggitivo. Inseguito dalla costante paura di un blocco stradale, Grant si stava ormai dirigendo verso i confini statali e il Canada, sua prossima meta e sua ancora di salvezza. Lì, tra i boschi del Quebec, nascosto dal fogliame e dalla mano di madre natura, un piccolo chalet avrebbe potuto offrirgli un riparo sufficiente a nascondersi fino alla cessazione delle ricerche. La vicinanza del suo rifugio gli fece temere però che qualcosa non andasse per il verso giusto. Troppa calma. Troppo facile.

Dall’altra parte dello stato il tenente di polizia Mike Baptista si scervellava per comprendere qualcosa della sua preda. Tutte le forze a sua disposizione erano alla ricerca di quel feroce assassino e ogni giorno era, davanti alla stampa, un fallimento. Non che a Mike interessasse molto il parere dei media. Buon lavoratore, buon tenente e buon poliziotto, a Baptista interessava solo catturare i malfattori per tornare, alla sera, nel suo caldo soggiorno insieme alla sua  insopportabile ma fedele mogliettina. Di umili origini portoricane, il tenente aveva dovuto, in tempi abbastanza lontani, mantenere la sua intera famiglia con azioni di cui allora si vergognava molto meno. Ora che aveva un discreto salario poteva in parte godersi la vita che non si era goduto in passato, ma aveva preferito la sobrietà di una vita semplice e di una villetta in periferia. La sua voglia di investigare, nata grazie ad un vecchio poliziotto che, negli anni dei furtarelli, si era interessato a lui e lo aveva indirizzato sulla retta via, stava ormai svanendo. O almeno, questo stava per accadere prima dell’arrivo di Grant Colbain, che con il suo alone di mistero e pazzia aveva risvegliato l’indole del tenente. Pur avviandosi verso l’età pensionabile, Baptista aveva ancora una grande energia da donare a questo suo ultimo, interessante caso. E poi, per un poliziotto, quale fine di carriera sarebbe stato migliore della cattura di un famosissimo serial-killer?  

-         Signore, la teste sta aspettando- gli disse l’appuntato.

-         Dille che arrivo- rispose con calma e fermezza Baptista.

Dopo qualche secondo e qualche appunto il tenente prese un foglietto, se lo infilò nel taschino e si levò dalla scrivania del suo piccolo disordinato ufficio. La stanza, piena di ritagli di giornale, di fotografie sanguinolente e di post-it, sembrava la proiezione mentale di un pazzo. Tetra, raccolta, quasi claustrofobica, ricordava vagamente uno stanzino per lo sviluppo delle foto. Il tenente aprì la porta scricchiolante e uscì nel corridoio, dirigendosi verso la stanza dell’interrogatorio. Ne aprì la poderosa porta di metallo e vi entrò chiudendo l’uscio dietro le sue spalle. Davanti a sé la teste, una bianca vestita in modo sgargiante e provocante, fremeva dalla voglia di parlare.

-         Signora…- disse Mike dando un’occhiata alla cartellina lasciata sul tavolo dai suoi colleghi- pardon, signorina Elizabeth Goodfellow…lei dice di aver avvistato il ricercato Grant Colbain..

-         Oh, sì. Ero ad un motel a.. svolgere attività personali e.. ho intravisto questo.. quest’uomo. Aveva una faccia terrificante.. mi sembrava di averlo già visto da qualche parte e.. poi mi sono ricordata del tg e del killer dalla faccia sfregiata..- rispose la donna- Comunque può chiamarmi Bettie, tenente.

-         Signorina Goodfellow- disse Baptista, noncurante dell’ultima frase della teste- quale attività stava svolgendo nel motel? Parli schiettamente, o dovrò ritenere la sua testimonianza nulla.

-         No, i-io..- rispose Elizabeth – ecco..

-         Era per caso con un uomo che l’aveva pagata per prestazioni sessuali?- chiese il tenente

-         ….- la donna rimase ammutolita per qualche secondo, come fosse stata colpita nel segno, poi rispose – sì, tenente.

-         Bene. Ora posso accettare la sua testimonianza. La prego di dirmi ora e luogo dell’avvistamento- chiese Mike.

La teste rispose con precisione, fornendo al tenente altri dati per la sua assillante ricerca. Dopodiché la signorina si congedò e, pensando di essere ormai braccata per prostituzione, se ne uscì velocemente dalla stazione di polizia. Baptista era frastornato e cercava di mettere insieme i pochi dati a sua disposizione. La sua preda era di certo diretta all’estero, ma avrebbe potuto benissimo cambiar strada per far perdere le tracce di sé. Non sarebbe stata la prima volta, e probabilmente neanche l’ultima.

-         Tenente, l’abbiamo in pugno, vero?- chiese uno degli appuntati

-         Non credo. Può essere una delle centinaia di teste venute qui solo per un po’ di fama. Può anche aver detto solo un mucchio di stronzate. Dobbiamo indagare. Mandate una pattuglia al motel Quazar di Lexington.- ordinò Baptista all’appuntato, rientrando nel suo ufficio.

-         Come vuole, signore- rispose al tenente sull’uscio della porta.

Mike si sedette sulla sua piccola morbida sedia rossa e, appoggiati i gomiti sulla scrivania, prese a esaminare un blocchetto di documento riguardante il ricercato.

-         Chi diavolo sei realmente, Grant Colbain?- parlò tra sé e sé Baptista, osservando la scheda 

investigativa  della sua preda- Chi sei, faccia di cuoio?- disse, mentre l’occhio gli cadeva su un misfatto della sua infanzia.

 

 
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