SARCHIAPONICON

ARTICOLO 18 bis


 Non sapete cos’è?Si lo so, non esiste .. ma, se non esiste sulla carta, esiste purtroppo nella realtà di questa Italia ingessata. Di questi tempi si fa un gran parlare dell’articolo 18 dello statuto dei lavoratori, quello che di fatto rende non fisso ma “inchiodato” il posto di lavoro nelle grandi aziende (che poi un’azienda con 16 lavoratori sia una “grande azienda” fa un po’ ridere ... ma tant’è). Da quasi un mese è in atto un “braccio di ferro” tra la ministra Fornero e i sindacati su questa storia, mentre il governo dei “tecnici pubblicitari” sta facendo una vera campagna mediatica per demolire l’idolo del “posto fisso” (.. e questo non è certo un male) ma, se abbattere questo, che è più uno  “strumento di potere” dei sindacati che dei lavoratori, deve comunque conciliarsi con adeguate “tutele” …resiste quell’art. 18 bis che crea ben più gravi danni all’economia e alla democrazia: è l’articolo, non scritto, che sancisce l’intoccabilità dei magistrati. Il report «Doing Business 2012» della Banca Mondiale pone l’efficienza della giustizia italiana solo al 158° posto su 183 Stati dietro alla macchina giudiziaria del Vietnam, di Gambia e Mongolia.Ritardi e sentenze lumaca e i 9 milioni di cause arretrate ci costano, solo per il civile, 96 miliardi in mancata ricchezza, il 4,8 per cento del Prodotto interno lordo. La lentezza dei processi frena la tanto inseguita “crescita” per cittadini, imprese e investimenti esteri, con costi enormi per il Paese.  In Italia servono 1.210 giorni per tutelare un contratto, contro 394 in Germania, 389 in Gran Bretagna e 331 in Francia, rispetto alla media dei Paesi Ocse di 518, si tratta di 692 giorni in più, cioè 1 anno 10 mesi e 27 giorni. All’estero le aziende incassano i danni in 12 mesi, in Italia bisogna aspettare in media oltre 3 anni o accettare accordi al ribasso, mentre nel frattempo si chiedono prestiti per sopravvivere. I fallimenti durano più di 10 anni in media e non funziona affatto meglio la giustizia tributaria.La quota in termini di assistenza legale e spese processuali, rispetto al valore complessivo della causa, è circa il 30 per cento, contro il 14,4 della Germania e il 9,9 della Norvegia. La Commissione europea sull’efficienza della giustizia calcola che lo Stato italiano spende per la giustizia 70 euro per abitante, mentre sono 58 in Francia dove la durata media di un processo civile è la metà.  La spesa pubblica complessiva per tribunali e procure supera i 7,5 miliardi di euro ed è la seconda più alta in termini pro-capite in Europa, dopo la Germania.  I costi della legge Pinto, per i risarcimenti dovuti ai processi troppo lunghi, sono in aumento vertiginoso:nel 2008 il danno per lo Stato era di 81,3 milioni di euro, l’anno successivo è salito a 267 e nel 2010 ha superato i 300 milioni. Si lo so, sono dati e cifre che ho scritto decine di volte … ma forse invece di perdere tempo con l’articolo 18, una bella spinta alla “crescita” potrebbe venire da un bel calcio in c… ai magistrati per la loro “irresponsabilità civile”.