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Poesia accattona


Basterebbe passare per i social in orario d'ufficio per accertare il grado di frustrazione ed insoddisfazione che produce l'attività lavorativa in  molti.  Molti sognano di fare altro, alcuni tra questi sognano di essere scrittori, poeti, di avviare una qualche forma di attività artistica remunerativa. La poesia come campo di battaglia, per pochi denari  e per una qualche forma di prestigio; lo scissionismo è dietro ad ogni iniziativa di arte più o meno relazionale.Molti parlano di toni sopra le righe, di vere e proprie epurazioni...io sono stata fortunata, ho un lavoro che mi piace e non guardo alla poesia come realizzazione sociale. Anzi...Non ho neanche  conosciuto i toni alti dell'acredine, per me solo il sussurro delicato della illazione.Qualcuno dopo qualche anno me l'ha finalmente confessato : "si diceva di te che volevi far fuori qualcuno perchè aspiravi a prenderne il posto". Dalle mie parti si risponderebbe per le rime ... madddechè ao !  brutti morti de fame ! De' mercificare li libercoli io non necessito. Chiedimi se sono editrice ? No, io no, io faccio altro ( e con piacere)-