FERMARE I SATRAPI

TERREMOTO E RICOSTRUZIONI IN IRPINIA IL RESTAURO E I PIANI DI RECUPERO DEI CENTRI STORICI MINORI


COSA CHE VERRÀ RACCOMANDATA ANCHE NEL DOCUMENTO FINALE DELLA PRIMA PARTE DEL CONGRESSO ICOMOS, TENUTOSI ADUDINE NEL DICEMBRE DEL 1976 (AA.VV., L’ESPERIENZA INTERNAZIONALE NELLA CONSERVAZIONE DEI BENI CULTURALI NELLE ZONETERREMOTATE, PG. 37).349 VENZONE. LA RICOSTRUZIONE DI UN CENTRO STORICO, PP. 21-25.350 “LA RECENTE APPROVAZIONE DA PARTE DEL PARLAMENTO DELLA LEGGE DI FINANZIAMENTO PLURIENNALE PER LA RICOSTRUZIONE DELLEZONE DEL FRIULI DISTRUTTE DALLE SCOSSE SISMICHE DEL 1976 FA POSTO LA PREMESSA NECESSARIA PER IL SUPERAMENTO DELLA FASE DIMERGENZA E PER IL CONCRETO AVVIO DELLA RICOSTRUZIONE. IN TALE PROSPETTIVA PERÒ, NON VOGLIAMO CHE SI RIPETA L’AMAAESPERIENZA DELLA VALLE DEL BELICE E NON VOGLIAMO CHE ALLA VIOLENZA DEL TEREMOTO SI AGGIUNGA QUELLA DI UNA RICOSTRUZIONEINDISCRIMINATA CHE TENDA A NEGARE L’IDENTITÀ CULTURALE DEL POPOLO FRIULANO.VENZONE COSTITUIVA UN SIMBOLO DELLA STORIA EDELLA CULTURA FRIULANA, TANTO DA ESSERE OGGETTO FIN DAL 1965 DI UNO SPECIFICO PROVVEDIMENTO, EMESSO DAL MINISTERO DELLAPUBBLICA ISTRUZIONE CHE SANCIVA L’INTERESSE STORICO E ARTISTICO DI TUTTO IL COMPLESSO DELLA CITTÀ (E NON SOLO DI QUESTO O QUELMONUMENTO). VENZONE È PERCIÒ PATRIMONIO COMUNE E PARTE DELLA STORIA DI TUTTI NOI. ORA NOI CHIEDIAMO CHE, DOPO AVERSOPPORTATO PER TANTI ANNI IL PESO NEGATIVO DEI VINCOLI IMPOSTI IN UN UNICO SENSO DA QUELLE LEGGI-FINANZIATE ORA IN MODOSTRAORDINARIO CON 100 MILIARDI.DIVENTINO INCENTIVO PER UNA RAPIDA E CORRETTA RICOSTRUZIONE. RESPINGIAMO ALTRESÌ CONFERMEZZA LA TENTAZIONE DI UNA RICOSTRUZIONE STANDARDIZZATA CHE CERTAMENTE CI RENDEREBBE STRANIERI NELLA NOSTRA STESSA PATRIA, E CHE, COME DIMOSTRA APPUNTO IL BELICE, NON RIUSCIREBBE NEPPURE A GARANTIRE TEMPI DI ESECUZIONE PIÙ BREVI.SECONDO NOI CHIEDERE DI PIÙ IN MOMENTO NON SIGNIFICA ESSERE PRIVILEGIATI, MA VUOL DIRE SEMPLICEMENTE RESTITUIRE A TUTTAUNA COMUNITÀ UN PATRIMONIO STORICO E ARTISTICO CHE GIÀ PRIMA DEL TERREMOTO ERA GODUTO DA TUTTA LA COLLETIVITÀ. LA REGIONE,ANCHE SE PER ORA SOLTANTO SULLA CARTA, HA DIMOSTRATO CON LE SUE LEGGI PARTICOLARE ATTENZIONE PER IL TEMA DEI CENTRI STORICI,STABILENDO COME OBIETTIVI PRIMARI DELLA RICOSTRUZIONE “IL RECUPERO E LA RIVITALIZZAZIONE DEL PATRIMONIO STORICO E CULTURALEE LA RICOSTRUZIONE DI UN AMBIENTE CORRISPONDENTE ALLE ESIGENZE ECONOMICHE, CULTURALI E SOCIALI DELLE POPOLAZIONI” (L.R.33/1976, ART. 1); LA RECENTE L.R. 30/1977 CONFERMA QUESTI ORIENTAMENTI, RIBADENDO L’OBIETTIVO DI GARANTIRE “NELLAMAGGIORE MISURA POSSIBILE IL RECUPERO E LA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO EDILIZIO STORICO, ARTISTICO E AMBIENTALESUPERSTITE” E PREVEDENDO DISPOSIZIONI SPECIALI “AL FINE DI RECUPERARE E VALORIZZARE, ATTRAVERSO LA CORRETTA ESECUZIONE DELLEOPERAZIONI DI RIPARAZIONE E DI RESTAURO, I PRINCIPALI VALORI AMBIENTALI, STORICI, CULTURALI ED ETNICI CONNESSI CONL’ARCHITETTURA SPONTANEA LOCALE”. QUESTO ORIENTAMENTO LEGISLATIVO È STATO ISPIRATO E SANZIONATO DAL DOCUMENTO SULLARICOSTRUZIONE DEL FRIULI, APPROVATO ALL’UNANIMITÀ DAL CONSIGLIO REGIONALE NELLA SEDUTA DEL 1° FEBBRAIO 1977, CHE DICHIARAIL TEMA DEI CENTRI STORICI DEGNO DI “PARTICOLARE TRATTAZIONE, NEL QUADRO DI UN IMPEGNO GENERALE DELLE REGIONE PER ILRECUPERO DEL PATRIMONIO EDILIZIO ESISTENTE, PER LE IMPLICANZE CHE ESSO HA CON LA RICOSTRUZIONE E LO SVILUPPO DEI PAESI EDELLE CITTÀ DISTRUTTI O GRAVEMENTE DANNEGGIATI”. IL CONSIGLIO REGIONALE PRESCRIVE CHE IN TALI CENTRI “I CRITERI PER LARICOSTRUZIONE DEGLI EDIFICI DISTRUTTI DOVRANNO RISPETTARE E VALORIZZARE GLI ELEMENTI STORICI E TRADIZIONALI PER SOTTOLINEARNE ILSIGNIFICATO DI TESTIMONIANZA DEL PASSATO E DELLE CARATTERISTICHE ETNICHE”. A QUESTE INDICAZIONI GENERALI DI ERA GIÀPRECEDENTEMENTE ISPIRATA LA L.R. 60/1976, NEL TITOLO DEDICATO AL RECUPERO DEGLI EDIFICI DI VALORE AMBIENTALE. OBIETTIVODELLA NOSTRA PETIZIONE È ADESSO QUELLO DI FAR DIVENTARE FATTI CONCRETI QUESTE PAROLE: DA QUI RICAVIAMO IL DIRITTO E LA FORZAPER RICHIEDERE TUTTO QUEL CONTRIBUTO CHE LA LEGGE PREVEDE PER LA NOSTRA CITTADELLA. QUESTO È CONCRETAMENTE REALIZZABILE:L’APPASSIONATO LAVORO DI ALCUNI VENZONESI CONSENTE INFATTI ALL’AMMINISTRAZIONE DI DISPORRE DI UNA DOCUMENTAZIONEANALITICA DELLA SITUAZIONE PREESISTENTE AL TERREMOTO E DI VESTIGIA CONSISTENTI E ORDINATE DEGLI EDIFICI CROLLATI O ASPORTATI;ESPRIMIAMO LA SICURA CONVINZIONE CHE IL RIPRISTINO DEL CENTRO STORICO SIA TECNICAMENTE E CONCRETAMENTE POSSIBILE, NELRISPETTO DELLE DOVEROSE GARANZIE DI SICUREZZA IDROGEOLOGICA E SISMICA IMPOSTE DALLA LEGGE. CI RENDIAMO CONTO CHE SOLOATTRAVERSO UNA PRECISA VOLONTÀ POLITICA DELLO STATO E SOPRATTUTTO DELLA REGIONE QUESTI OBBIETTIVI POSSONO ESSERE RAGGIUNTI:NESSUN ALIBI DEVE ESSERE INVOCATO, NESSUN PALLEGGIAMENTO DI COMPETENZE O RESPONSABILITÀ DEVE VENIRE INSTAURATO. SE NONDI RITIENE CHE SUSSISTANO ANCORA GLI STRUMENTI, SIA LEGISLATIVI CHE FINANZIARI CHE DI PERSONALE PER IL CONSEGUIMENTO DIQUELL’OBIETTIVO, EBBENE NECESSITA CHE LA REGIONE ADOTTI CON URGENZA LE MISURE NECESSARIE, NELL’APPLICAZIONE DELLA LEGGENAZIONALE DI RICOSTRUZIZONE. ALL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE NON MANCHERÀ IL NOSTRO CONTINUO SOSTEGNO POLITICO COSÌCOME IL NOSTRO QUOTIDIANO CONTROLLO, AFFINCHÈ LA RICOSTRUZIONE DI VENZONE SIA REALMENTE UN FATTO COMUNITARIO, DIPARTECIPAZIONE POPOLARE E DI MASSA A UN PROGETTO CHE CI VEDE PROFONDAMENTE UNITI. VENZONE, 20 AGOSTO 1977.” (IFIRMATARI FURONO 645, SU UNA POPOLAZIONE DI CIRCA 1000 ABITANTI, COMUNQUE LA QUASI TOTALITÀ DEI RESIDENTI NEL CENTROSTORICO)351 “IL CONSIGLIO NAZIONALE (…) RITIENE DI DOVER ESPRIMERE L’ESIGENZA PRIORITARIA DI INVITARE LA REGIONE FRIULI-VENEZIAGIULIA A RIPRECISARE LE DIRETTIVE NEI CENTRI STORICI IN MODO CHE SIANO TESE AL MASSIMO RECUPERO DEL PATRIMONIO EDILIZIOSTORICO; RITIENE OPPORTUNO, NELLO SPECIFICO, PER QUANTO RIGUARDA IL CENTRO STORICO DI VENZONE DI IMPEGNARE I COMITATI DISETTORE COMPETENTI A COORDINARE LE METODOLOGIA E I CRITERI DI INTERVENTO CO SPECIFICI APPROFONDIMENTI E AD ELABORARE UNPROGRAMMA POLIENNALE DEGLI INVESTIMENTI SULLA BASE DEL FINANZIAMENTO DELLE LEGGE N.546 PER QUANTO COMPETE ALMINISTERO DEI BENI CULTURALI; (…)”, ORDINE DEL GIORNO DELLA SEDUTA DEL 5 DICEMBRE 1977 DEL CONSIGLIO NAZIONALE DEI BENICULTURALI E AMBIENTALI.352 R.BALLARDINI, M.R. CAPPELLARO, D. MATTIUSSI, OP.CIT., PG.15.  NEL FRATTEMPO IL COMITATO DISETTORE DEL CONSIGLIO NAZIONALE PER I BENI CULTURALI E AMBIENTALI POSE I PRINCIPI A BASE DEL PIANO DIRICOSTRUZIONE: LA NECESSITÀ DI RICOSTRUIRE IL CENTRO CON «ARTICOLATE MODALITÀ TECNICHE CHE RECUPERINOQUANTO PIÙ POSSIBILE E SENZA FORZATURE E ALTERAZIONI (…) L’IMMAGINE STORICAMENTE CONFIGURATA DELPAESE, CON LE PARTI SUPERSTITI»352, PROPONENDO PRECISE METODOLOGIE DI INTERVENTO CHE TENESSERO CONTODI DUE ELEMENTI: IL PATRIMONIO ESISTENTE PRIMA DEL 6 MAGGIO 1976 E NOTO ATTRAVERSO LADOCUMENTAZIONE RACCOLTA E LO STATO ATTUALE NOTO ATTRAVERSO LA REALIZZAZIONE DEI PROGETTI DI SGOMBERO DELLE MACERIE. I TIPI DI INTERVENTO PREVISTI SAREBBERO STATI IL RESTAURO, IL RIPRISTINO E LA RICOSTRUZIONE.INFINE IL COMITATO RACCOMANDAVA CHE TALE IMPOSTAZIONE TEORICA COSTITUISSE BASE PER LA REDAZIONEDEGLI STRUMENTI URBANISTICI.SICURAMENTE, IL VINCOLO SU VENZONE SUPPONEVA L’ESISTENZA DI MOLTO MATERIALE A DISPOSIZIONE, COMELE SCHEDATURE ELABORATE DALLA SOPRINTENDENZA DEL FRIULI VENEZIA GIULIA ACCOMPAGNATE DA RILIEVIFOTOGRAFICI, RILIEVI ARCHITETTONICI DI QUASI TUTTI I FRONTI EDILIZI, EFFETTUATI DALL’ARCH. D’ARONCO, NONCHÉUNA VASTA DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA SVOLTA DA ARCHITETTI, RESTAURATORI, FOTOGRAFI PRIMA E DOPO ILTERREMOTO. TUTTO QUESTO MATERIALE, UNITO AL RILIEVO FOTOGRAMMETRICO EFFETTUATO DA HANS FORAMITTI CONIL BUNDERSDENKMALAMPT DI VIENNA E L’ICROM DI ROMA, NELL’ESTATE DEL 1976, PRIMA DELLE SCOSSE DISETTEMBRE, COSTITUÌ LA BASE DEL PIANO PARTICOLAREGGIATO E DI TUTTI I PROGETTI SUCCESSIVI. IL PIANOPARTICOLAREGGIATO VENNE, QUINDI, APPROVATO NELLA PRIMAVERA DEL 1980, CON UN CONSIGLIO COMUNALE CHEVOTÒ ALL’UNANIMITÀ CON L’OBIETTIVO DI «CONSERVARE QUANTO PIÙ POSSIBILE LA MATERIA ORIGINALE,AFFIDANDO AD ESSA IL RUOLO DI TESTIMONIANZA DELLA CONTINUITÀ STORICA, LASCIANDO LEGGIBILI ANCHE LETRACCE DEL SISMA E RIPRISTINANDO L’IMMAGINE COMPLESSIVA DI VENZONE ATTRAVERSO UNA FEDELERICOSTRUZIONE DELLE PARTI CROLLATE»353.IL 10 DICEMBRE 1979 ERA STATO ISTITUITO L’UFFICIO DEL CENTRO STORICO CON LA FUNZIONE DI COORDINARE ISINGOLI PROGETTI DI RICOSTRUZIONE. LA DIREZIONE FU AFFIDATA ALL’ARCHITETTO ROMEO BALLARDINI, ANCHEPROGETTISTA DEL PIANO. PRECEDETTE LA REALIZZAZIONE DEGLI INTERVENTI, UN ATTENTO STUDIO ED UN RILIEVO DITUTTI I RESTI MURARI, INDIVIDUANDO LE FONDAZIONI DEGLI EDIFICI, LE PROPRIETÀ, LA SITUAZIONE EDILIZIAPRECEDENTE IL SISMA. L’INTENTO ERA QUELLO DI CONSERVARE IL TRACCIATO VIARIO, RECUPERARE E REINGLOBARE IRESTI LAPIDEI, RICOSTRUIRE, LÌ DOVE POSSIBILE PERCHÉ DOCUMENTATO, GLI EDIFICI CON MATERIALI ANALOGHI, MADISTINGUIBILI, SECONDO IL DISEGNO D’INSIEME PRE-SISMA, ESCLUSI I CASI IN CUI RISCONTRANDO SITUAZIONI GIÀALTERATE SI PROCEDESSE AD UN PROGETTO DI INSERIMENTO DEL NUOVO. COME SPIEGA LO STESSO BALLARDINI,PROPRIO TROVANDOSI IN UNA CONDIZIONE DI ECCEZIONALITÀ E DOVENDO PER QUESTO METTERE IN DISCUSSIONE ILRIGORE METODOLOGICO DELLE ULTIME CARTE DEL RESTAURO, L’UNITÀ POTENZIALE BRANDIANA, QUINDI IL RISPETTODELL’ISTANZA ESTETICA, IL CUI RAGGIUNGIMENTO ATTRAVERSO L’ATTO RESTAURATIVO È POSSIBILE SOLO NEL TERZOTEMPO DELL’OPERA D’ARTE, COME NEL RISPETTO DELL’ISTANZA STORICA, POTREBBE ESSERE RIVISTA CONSIDERANDOCHE A COMPORRE L’UNITÀ NON SIANO SOLO I RESTI MATERIALI DELL’OPERA NEL LUOGO IN CUI L’OPERA INSISTE MAANCHE TUTTO IL MATERIALE VIRTUALE, L’ESATTA DOCUMENTAZIONE CHE DELL’OPERA SI AVEVA UN ATTIMO PRIMADEL TERREMOTO, COME FOSSE QUELLO UN TEMPO “TERZO” AL QUALE RIFERIRSI. CHIARENDO MEGLIO, SE CIÒ CHE SIRESTAURA È CIÒ CHE “PERMANE”, BALLARDINI CONSIDERA GRADI DI PERMANENZA ANCHE I DOCUMENTI RELATIVIAL MONUMENTO, ALL’OPERA D’ARTE SEMIDISTRUTTA, O ANCHE IL SIGNIFICATO DEL MONUMENTO NELLA STORIA DELLACULTURA PRIMA CHE VENISSE DANNEGGIATO, QUINDI LA “PERMANENZA” NEL PENSIERO COLLETTIVO, NELLA TRADIZIONE. INFINE, UN GRADO DI PERMANENZA LO RITROVA ANCHE NEL RAPPORTO TRA MONUMENTO E AMBIENTECIRCOSTANTE. DA CIÒ FA DISCENDERE UNA CONSIDERAZIONE SULL’AUTENTICITÀ, IL CUI SIGNIFICATO LUI NON RELEGAO AFFIDA SOLO ALL’ELEMENTO RESIDUO. LOGICA DEDUZIONE E CONSEGUENZA DI QUESTA INTERPRETAZIONE È UNAPIÙ FACILE LEGITTIMAZIONE DEL RIPRISTINO. SENZA VOLER CERCARE ALTRI TERMINI CHE IPOCRITAMENTEMASCHEREREBBERO LO STESSO RISULTATO, BALLARDINI PROVA A CHIEDERSI SE, NEL TEMPO, SI POSSA CONSIDERARECAMBIATO IL SUO SIGNIFICATO, E SULL’AUTENTICITÀ AFFERMA CHE «L’INAUTENTICO PUÒ NON COINCIDERE CON ILFALSO»354. D’ALTRA PARTE, LA COMUNITÀ CHIEDEVA NON SOLO DI TORNARE NELLA PROPRIA ABITAZIONE MA DITORNARE IN UNA ABITAZIONE PIÙ CONFORTEVOLE, RISPONDENTE ALLE ESIGENZE DELL’EPOCA MA SENZA STRAVOLGERE L’ASSETTO ORIGINALE.