FERMARE I SATRAPI

LA RICOSTRUZIONE NELLE ZONE DEL CRATERE IRPINO: ANALISI CRITICA DI SEI CASI STUDIO


CRITERI DI SCELTAAL FINE DI VALUTARE, COME DETTO NELLA BREVE PREMESSA, LO STATO ATTUALE DEI CENTRI STORICI IRPINI,INTERESSATI PRIMA DALLA DISTRUZIONE PROVOCATA DAL TERREMOTO, POI DAGLI INTERVENTI PREVISTI DAI PIANIDI RECUPERO, DETTATI PROPRIO DALLA LEGGE DI RICOSTRUZIONE PER LE ZONE TERREMOTATE, È STATO NECESSARIOPERIMETRARE UN CAMPO DI AZIONE DELL’ANALISI, NEL QUALE SI MUOVE LA RICERCA, COME GIÀ ACCENNATO NELCAPITOLO 2, RELATIVO ALLA STORIA DEI CENTRI IRPINI.LA REALTÀ AVELLINESE È RISULTATA INTERAMENTE COMPROMESSA, IN OGNUNO DEI SUOI 119 COMUNI, DAL SISMADEL 23 NOVEMBRE, DIVISA NELLE TRE FASCE CARATTERIZZATE DA DIVERSA INTENSITÀ DI DANNO. IN PARTICOLARE, ILCUORE DELLA PROVINCIA, L’ALTA IRPINIA, RACCHIUDEVA PER INTERO IL “CRATERE”, LA ZONA DI EPICENTRO DELSISMA, DETTA ANCHE DEI PAESI “DISASTRATI”, OVVERO CON DANNI AL COSTRUITO SUPERIORI ALL’80%. LA ZONAAPPENA DESCRITTA È QUELLA CHE GEOGRAFICAMENTE SI IDENTIFICA CON I FIUMI OFANTO E ALTO SELE, PARTEOMOGENEA ANCHE DI UN ALVEO STORICO CHE VEDE RADICI OSCO-SANNITICHE, INFLUENZE ROMANE E PRIMONUCLEO URBANO NEL PERIODO LONGOBARDO DI PAESI COME SATELLITI DEL PIÙ IMPORTANTE GASTALDATO DI CONZADELLA CAMPANIA.ESSENDO QUINDI IL TERRITORIO AVELLINESE VASTO E ESSENDO INTERAMENTE COLPITO DAL DISASTRO DEL TERREMOTO,È STATO NECESSARIO OPERARE UNA SCELTA PER MEGLIO CONDURRE LA RICERCA. LA SCELTA, COME DETTO, È STATAFATTA SEGUENDO DUE CRITERI, UNO LEGATO AL DANNO REALIZZATO DAL TERREMOTO, L’ALTRO LEGATO ALLECARATTERISTICHE STORICHE E TERRITORIALI DEI PAESI. PER QUEL CHE RIGUARDA LA PRIMA RAGIONE DI SCELTA,QUESTA PERMETTE DI RIDURRE LA RICERCA AI SOLI PAESI DISASTRATI, IN MODO DA VALUTARE COME, IN CASI DIDISTRUZIONE MASSICCIA DELL’ABITATO, SI SIA AGITO, ATTRAVERSO LO STRUMENTO CHE LA LEGGE METTEVA ADISPOSIZIONE NEL 1980, PER AFFRONTARE IL RECUPERO DEL PATRIMONIO EDILIZIO, IN GENERALE, E DI QUELLOSTORICO IN PARTICOLARE, IN UNA SITUAZIONE, IN DIVERSI CASI, SIMILE A QUELLA DI UN DISASTRO POST-BELLICO,OVE LA PERDITA DI TESTIMONIANZE MATERIALI È SÌ VASTA DA COSTITUIRE IL PRIMO QUESITO, SE NON IL PIÙIMPORTANTE NEL CASO NOSTRO, DA RISOLVERE, NELL’APPROCCIARSI AL RECUPERO DI UN PATRIMONIO DI INDUBBIAIMPORTANZA CULTURALE.LA SECONDA RAGIONE DELLA SCELTA VEDE INSIEME, ACCOMUNATI DA UNA STORIA, IN SOSTANZA PARALLELA, DINASCITA E CRESCITA, I COSIDDETTI “PAESI-PRESEPE”, CARATTERIZZATI DA UN’OMOGENEITÀ TERRITORIALE DOVUTA ADUNA CONFORMAZIONE FATTA DI ALTURE, SEDE DI PRIMI NUCLEI, TRASFORMATISI POI IN PICCOLE CITTÀ-FORTEZZA, CHE CONSERVAVANO, A TUTTO IL 1980, L’IMPOSTAZIONE DI BORGHI MEDIEVALI, PUR AVENDO SUBITO LE NATURALITRASFORMAZIONI EDILIZIE DOVUTE ANCHE AI FREQUENTI TERREMOTI DI CUI SEMPRE PATIRONO QUESTE TERRE.LA RICERCA, PARTENDO DAI DATI COMUNI VUOLE AFFRONTARE L’ANALISI DELLO STRUMENTO URBANISTICO DEL PIANODI RECUPERO, VALUTANDO LE DIFFERENZE, SE ESISTENTI, DI APPROCCIO E DI REALE INTERVENTO, CONSIDERANDO LALUNGA RIFLESSIONE SULL’IMPORTANZA DELLA CONSERVAZIONE DEI CENTRI STORICI CHE, ALL’EPOCA DEL TERREMOTO,ERA GIUNTA AD UN GRADO DI MATURAZIONE AVANZATO.DALL’ANALISI POTREBBE SCATURIRE UNA TIPIZZAZIONE CHE CONSENTIREBBE POI DI VALUTARE QUALI POSSANOESSERE STATE LE BUONE PRATICHE NELL’AZIONE DI RECUPERO E CONSERVAZIONE DEI CENTRI STORICI E QUALI, ALCONTRARIO, GLI ERRORI CHE HANNO COMPORTATO UNA PERDITA IRREVERSIBILE DI TESTIMONIANZE MATERIALI.SECONDO IL CRITERIO DI SCELTA BASATO SULLE CARATTERISTICHE STORICHE E URBANISTICHE, INTESE ANCHE COMESTORIA DEI TERREMOTI E CONSEGUENTI CAMBIAMENTI-URBANISTICO ARCHITETTONICI DA QUESTI DERIVATI, SIINDIVIDUA, COME ABBIAMO GIÀ VISTO, UNA ZONA OMOGENEA ALL’INTERNO DELLA PROVINCIA DI AVELLINO CHECONSIDERIAMO “ALTA IRPINIA” RACCHIUSA DALLE VALLI DEL CALORE A NORD-OVEST E OVEST, DAL SELE E DALLACATENA DEI MONTI PICENTINI A SUD E DALL’OFANTO AD EST, IN CUI LA VITA DEI CENTRI SI SVOLGE IN SINCRONO.IN QUESTA MEGA AREA SONO STATI INDIVIDUATI SEI CENTRI:- CONZA DELLA CAMPANIA- SANT’ANDREA DI CONZA- SANT’ANGELO DEI LOMBARDI- CALITRI- TEORA- LIONILA METODOLOGIA UTILIZZATA PER LA VALUTAZIONE DEI CASI STUDIO È QUELLA DELL’ANALISI DIRETTA DEIDOCUMENTI TECNICI RIGUARDANTI I PIANI DI RECUPERO, DALLA STESURA DEL PRIMO PIANO PASSANDO PER LEVARIANTI AL PIANO, PRESENTI NELLA MAGGIOR PARTE DEI CASI, E DELL’ANALISI DIRETTA DELLO STATO ATTUALEATTRAVERSO CAMPAGNE FOTOGRAFICHE CHE PERMETTONO DI COMPARARE LO STATO DI FATTO CON IL COME ERAPRECEDENTE AL SISMA, TENENDO PRESENTE LA VALUTAZIONE DEL DANNO PROVOCATA DAL TERREMOTO.DEI PIANI DI RECUPERO SONO STATE ANALIZZATE LE RELAZIONI, CHE PROPONGONO IL MODUS OPERANDI CON CUISI È INTESO AFFRONTARE LA RICOSTRUZIONE ED IL RECUPERO DEI PATRIMONIO EDILIZIO DEI CENTRI STORICI, LENORME TECNICHE DI ATTUAZIONE, CHE DETTAGLIATAMENTE DESCRIVONO LE TECNICHE ATTRAVERSO LE QUALIMATERIALMENTE VENGONO RESTAURATI O RICOSTRUITI I CENTRI ABITATI, E LE TAVOLE DI PIANO.DALLA LETTURA DELLE RELAZIONI E DALLA SOVRAPPOSIZIONE DELLE TAVOLE DEL PRIMO PIANO E DELLE SUCCESSIVEVARIANTI SI EVINCE L’EFFETTIVA MODALITÀ CON LA QUALE SI È EFFETTUATA LA RICOSTRUZIONE ANCHE AL DI LÀ DELLEINTENZIONI PRIMIGENIE E FONDANTI IL P.D.R., AVVALORATA DALL’ANALISI, IN LOCO, DELL’ATTUALE STATO DI RICOSTRUZIONE E RESTAURO DEI CENTRI STORICI IN ESAME.                                                                                         PREZIOSO È STATO IL CONTINUO CONFRONTO CON I TECNICI COMUNALI, QUASI TUTTI PRESENTI ALL’EPOCA DELTERREMOTO E GIÀ ATTIVI, I QUALI, SOTTOPOSTI AD INTERVISTE HANNO POTUTO DARE UN CONTRIBUTO IMPORTANTEALLA COMPRENSIONE SIA DELLA STESURA DEI PIANI CHE DELLE CAUSE A BASE DELLE SUCCESSIVE VARIANTI..RILEVANTE È RISULTATA LA LETTURA DEGLI INTERVENTI DI ESPERTI, AMMINISTRATORI LOCALI E ABITANTI, PUBBLICATISUBITO DOPO IL SISMA SUI MAGGIORI QUOTIDIANI NAZIONALI E LOCALI, CHE RESTITUISCONO IN MOLTI CASI LAVOLONTÀ DELL’IMMEDIATO RECUPERO TRADOTTASI POI NEI PIANI STESSI.OGNI CASO COSTITUISCE UN PARADIGMA, AL QUALE RIPORTARE GLI INTERVENTI SUI RESTANTI CENTRI DELLAPROVINCIA. UN PARADIGMA DI MODALITÀ DI INTERVENTI E UN PARADIGMA DI CONSEGUENZE.