SCRITTO SUL CORPO

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A UNA TROIA DAGLI OCCHI FERRIGNICoi tuoi piccoli occhi bestialiMi guardi e taci e aspetti e poi ti stringiE mi riguardi e taci.La tua carneGoffa e pesante dorme intorpiditaNei sogni primordiali. Prostituta . . .Chi ti chiamo’ alla vita? D’onde vieni?Dagli acri porti tirreni,Dalle fiere cantanti di ToscanaO nelle sabbie ardenti voltolataFu la tua madre sotto gli scirocchi?L’immensítá t’impresse lo stuporeNella faccia ferina di sfingeL’alito, brulicante della vitaTragicamente come a leonessaTi disquassa la tua criniera neraE tu guardi il sacrílego angelo biondoChe non t’ama e non ami e che soffreDi te e che stanco ti bacia.DINO CAMPANA