IL NOSTRO LIBRO

Post N° 8


 SECONDA PARTELa strada finiva all’improvviso, come crollata, inghiottita. Avevo fatto appena in tempo a frenare, ma lo sentivo, sentivo che la macchina era in bilico e sarei dovuto scendere al più presto. Una rapida occhiata per valutare la situazione: cartelle cliniche, il lavoro che mi stavo portando a casa dall’ambulatorio, la mia agenda fitta d’appuntamenti, il pacchetto di sigarette…sentendo la macchina dondolare, l’afferrai e scesi di corsa, senza cappello, senza guanti, non c’era più tempo ormai.Avrei voluto correre, scappare, ma rimasi lì, immobile, a guardare la macchina precipitare e ad attendere  il rumore dello schianto. Attesi, ma non lo sentii arrivare. Mi sporsi a guardare, chiedendomi quanto fosse profondo.La prima cosa che vidi furono delle scale…sì, delle scale al lato del burrone. Più incuriosito che impaurito decisi di scendere, lasciando dietro di me impronte sulla neve fresca che piano venivano ricoperte cancellando ogni traccia del mio passaggio. Frugai nervosamente nelle tasche, presi l’accendino e accesi una sigaretta, cercando di calmarmi, cercando di capire dove diavolo ero finito. Finite le scale, finita la sigaretta. Mi guardai intorno…un parcheggio…”come diavolo ci sono finito in un parcheggio?” Tutt’intorno alberi ricoperti di neve al cui peso i rami si piegano quasi fino a spezzarsi. Mi ricorda il parcheggio in cui correvamo da bambini quando tutto si copriva di bianco e rumori e odori diventavano ovattati, quasi impercettibili. Il parcheggio che aveva al centro una grande quercia proprio come …proprio come…quella lì…un parcheggio che è a centinaia di chilometri da qui. Sorrido sentendo le lacrime salirmi agli occhi e mi torna in mente il più bel pupazzo di neve fatto proprio in quel parcheggio con in mano la piccola scopa della cantina, al posto del naso un imbuto, perché le carote ce l’eravamo mangiate lungo la strada e al posto degli occhi due bottoni staccati dal cappotto rosso di Claudia.Voltandomi lo vedo, come se il tempo non fosse passato, come se tutti quegli anni non fossero trascorsi e in lontananza…la risata di una bambina, una bambina dal cappotto rosso………………….