EPISTOLARI AMOROSI

L'ultima lettera di Nicola Sacco al figlio Dante


Credo di non conservare lettere d'amore, né di averne scritte di così pregevoli da essere conservate da altri. A distanza, ma credo che questo sentire non sia solo mio, le ho sempre trovate quasi imabrazzanti. O forse era semplicemente la distonia del sentire tra un tempo e un altro. In ogni caso porto il mio piccolo contributo. E lo faccio con un testo che la data rende non casualmente scelto. Nella notte del 23 agosto del 1927 Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti furono giustiziati per un delitto che non avevano commesso. Toccanti le loro lettere dal carcere. Questa è l'ultima, scritta da Nicola a suo figlio, due giorni prima della morte. Credo che valga quanto una lettera d'amore...Mio caro figlio e compagno,sii forte per poter consolare tua madre, e quando vorrai farle dimenticare la scoraggiante solitudine voglio dirti quel che facevo io. Portala a fare una lunga passeggiata in campagna, cogliete qua e là dei fiori selvatici, riposatevi all’ombra degli alberi. Sono certo che lei ne godrà e anche tu sarai felice.Ma ricordati sempre, Dante, nel gioco della felicità, non prendere tutto per te, ma scendi un gradino e aiuta i deboli che chiedono soccorso, aiuta i perseguitati e le vittime perché sono i tuoi migliori amici…In questa lotta della vita troverai molto amore e sarai amato.