EPISTOLARI AMOROSI

In un'auto presa in prestito


 
 In un'auto presa in prestito, di recente, c'era questo biglietto un po' spiegazzato.Come se chi l'aveva ricevuto (o trovato), l'avesse prima appallottolato per buttarlo via, contagiato forse dalla rabbia che traspare attraverso le parole.E poi avesse deciso invece di conservarlo, stirandolo un po' con le mani, per rileggerlo, forse percependone l'amore che sta alla base dello sfogo.Spero non per recriminare.Ma in amore c'è anche questo: ci sono anche questi sfoghi di gelosia, queste arrabbiature improvvise, queste difficoltà a superare qualcosa che accade e che, a torto o ragione, percepiamo come un attacco alla nostra dignità.C'è chi riversa gelosia e rabbia come un torrente in piena, attraverso tante parole, grida, pianti e scene madre.Chi invece parla appena, una frase che esce tagliente e sottile come un sibilo. Magari appena colorita di dialetto, sì, perché non puoi certo stare a censurarti o a paludarti nel momento in cui l'emotività ti sopravanza.Ed è comunque amore. Sentirsi feriti da chi si ama. Ma anche amare se stessi con una consapevolezza del proprio valere come individuo e come attore della scena.Speriamo che avere conservato questo biglietto significhi che poi un chiarimento è avvenuto, che qualcuno ha fatto ammenda, che è tornato il sereno.