NADIE MAS QUE YO...

Dopo aver letto un bel post del Marchese mi sono messa a riflettere su questo tema... Tra noi donne questa sequenza scatta quasi sempre in automatico.

Pensateci un'attimo, donnine, e bando all'ipocrisia: tra noi ci osserviamo continuamente, siamo attente alla scarpa della tipa che ci passa a fianco al supermercato quanto al suo modo di chiedere un etto di prosciutto. Siamo curiose, cerchiamo spunti, conferme, nel guardare com'è pettinata la vicina ... o anche rivalse quando conosciamo la ex del proprio uomo e scopriamo che noi abbiamo molta più classe, più cultura ecc.

E infatti la sequenza è, come dire, interscambiabile:

guardiamo una che passa, ci piace com'è vestita e constatiamo che quell'abbigliamento le dona molto - vorremmo avere il culetto piccolo come il suo per poter mettere quei jeans - ma poi le guardiamo le tette, che non ci sono, e concludiamo che in fin dei conti è piatta e poco interessante!

o

Detestiamo quella tale perchè in quell'esame aveva preso un voto più alto del nostro - pensiamo a quanto sia stata brava e a quanto avrà studiato - le diamo della scema perchè per 2 punti poteva fare a meno di chiudersi in casa, mentre noi abbiam studiato il minimo indispensabile e ce la siamo spassata lo stesso!

:P

Ho aspettative e desideri per ogni singolo aspetto della mia vita... ma se parliamo di lavoro, è un'incognita anche per la mia immaginazione.

A parte le classiche speranze di una professione gratificante, che mi permetta di guadagnare per vivere bene ma senza portarmi via il tempo per vivere, non so cosa chiedere al domani.

Sono stata accolta in azienda e subito inquadrata per coprire una posizione interessante quanto, per certi versi, triste... 

In 2 parole: svolgo mansioni che mi permettono il contatto col prossimo solo per telefono per 9 mesi all'anno. Poi l'impatto tremendo ogni 6 mesi, alle riunioni per i progetti in corso: dal silenzio delle 4 mura, alle urla dei colleghi dell' affiliata e le menate del capo  ...  

Il problema è che in quelle occasioni mi rendo conto di non saper lavorare con gli altri, di essere diventata un'orsa, di non essere abituata a confrontarmi.  

Non la senti la paura di arrivare?

Infatti! Chi l'ha detto?!

C'è già chi ha creato meravigliosi blog informativi e di riferimento (come Boycott!): io leggo e ammiro, ma non ho questa pretesa. E non ho nemmeno le risorse e lo spirito per trovare un argomento interessante ogni giorno... sono un po' "orsetta" e oltretutto spesso trovo divertenti e interessanti frivolezze e pettegolezzi!

E poi non è una riunione di condominio e non va specificato l'ordine del giorno!

Ho maturato questa convinzione e quindi non aspetterò più un'illuminazione o un imput - semplicemente RIVERSERO'! Si si si, e mi metto davvero a raccontare di quando ho il ciclo, di quando vado a buttare la pattumiera nell'area sbagliata e le vecchie del caseggiato accanto mi sgridano e mi cacciano (su questo segue un post per forza!)  e di quando le mie amiche mi dicono che il loro ufficio è un covo di serpi mentre io almeno con una serpe farei amicizia perchè sono da sola in un bunker 9 mesi all'anno (altro post - cazzo, facile però!)   ;D  

Ah, che bello!

Dopo lo stress lavorativo di luglio, il dolce torpore delle vacanze e il trauma del rientro - tutti elementi che cronologicamente non mi hanno invogliato a mettere insieme 2 righe di post - mi accingo a riattivarmi.

E' che mi fa bene scrivere... e dovrei anche cominciare a "riversare" qui gli sfoghi personali. Magari il blog può essere un bel filtro prima di tirare scemo il mio moroso quando mi fa arrabbiare, per esempio. Scrivo-scrivo così mi libero; poi valuto, e con la mente un po' + fredda affronto il discorso. Idem quando al lavoro vorrei spaccare facce e braccia... Perchè un mio problema è l'impulsività... e spesso mi taglia le gambe!