SEMPLICE.E.ANGEL

Fragilità


  
  Diciamo spesso che la vita è bella nonostante le prove e le disavventure perché esistiamo e sperimentiamo gesti di solidarietà e di amore, ma non sempre e per tutti è così. L'esperienza del dolore accomuna tutti gli esseri umani. Ogni vita è segnata da molte fragilità. In tutte le età sono presenti sofferenze fisiche, psichiche e sociali.In molte famiglie, a volte, ci sono più lacrime da asciugare che sorrisi da raccogliere. Molte sofferenze arrivano senza nessuna aspettativa, altre sono conseguenti a nostri errori, quando per esempio l'avere prevale sull'essere, gli interessi materiali prevaricano gli affetti, quando ci carichiamo di cose inutili e le cose diventano più importanti delle persone.È difficile accettare la sfida della sofferenza e del dolore che suscita sempre molti interrogativi. Si moltiplicano i "perché?". "Perché a me?". "Perché proprio adesso?".... Non trovando risposte plausibili ad un mistero che non comprendiamo si cerca di evadere, di rimuovere, in questo modo si viene a negare il profondo significato della debolezza e della vulnerabilità umana e ad ignorare il peso della sofferenza con il suo significato e la sua dignità.  
  La nostra vita non dipende solo da noi, nonostante i progressi della scienza, della tecnologia, della medicina, la fragilità arriva sempre al suo limite.Il dolore, la malattia, la morte sono tutte fragilità che mettono a dura prova il cuore degli individui e rappresentano la più grossa sfida contro Dio, anche per il credente.L'esperienza quotidiana può farci cadere nella rassegnazione, nel cinismo e viviamo sospesi tra la disperazione e la ricerca di una forte speranza.  
 La sofferenza è tragica avventura umana. Nei momenti più sereni, come in quelli più sofferti, sogniamo una speranza che crede e che ama: la speranza di chi si sente amato, cercato, sostenuto in un crescendo di senso che va oltre la fine di tutto.Forse come afferma Charles Péguy: " Per sperare bisogna essere molto felici, bisogna aver ottenuto, ricevuto una grande grazia..........La fede degli uomini non mi stupisce,dice Dio, non è cosa sorprendente: io risplendo talmente nella mia creazione, che per non vedermi, questa povera gente dovrebb' esser cieca. La carità degli uomini non mi stupisce, dice Dio, non è cosa sorprendente: queste povere creature sono così infelici, che, se non hanno un cuore di sasso, non possono che aver amore le une per le altre. La speranza, ecco quello che mi stupisce!........Una fiamma tremolante ha attraversato la profondità dei mondi.Una fiamma vacillante ha attraversato la profondità delle notti... ....Una fiamma che non è raggiungibile, una fiamma che non è estinguibile dal soffio della morte".