SEMPLICE.E.ANGEL

Mangiare.....


    Prendo in prestito uno spezzone del film Un tocco di zenzero diretto di Tassos Boulmetis (2003) che utilizza la metafora delle spezie in cucina per apprendere una lezione di vita. 
"Il pepe è caldo e scotta: è il sole che illumina ogni cosa; ecco perchè va in ogni cosa".Il sole come il fuoco, dà vita, calore, trasforma sapori e odori che si diffondono. Le cose arrivano in cucina crude, come la natura le ha prodotte e ne escono mutate secondo le esigenze del piacere. È il corpo a descrivere il sapore del cibo che mangiamo. L'obiettivo del cuoco è la ricerca del gusto, ed egli sa che cucinare, equivale a ridestare un piacere addormentato del corpo che appartiene all'ordine dei sensi, all'ordine dell'amore. Amare è fare esperienza di un vuoto. L'amante brama l'amato. L'amore è fame. 
"Venere era la più bella di tutte le donne; Venere è la cannella che è dolce e amara come le donne".Il dolce o l'amaro, l'acido o il salato, nuove forme e colori, perché la cucina è un'arte estetica. Ciò che è buono da mangiare deve anche essere bello a vedersi. Gli occhi iniziano a gustare le forme e i colori che saranno in seguito mangiati. Prima di essere servito quel cibo viene assaporato dal desiderio. La cucina ha il potere di rendere presente una bellezza assente sempre nuova. Il piacere non può essere descritto razionalmente. Le spiegazioni distruggono il gusto di una storia, le bellezze e la gioia dell'amore. Ogni pasto è la scoperta di un nuovo sapore. Se il nostro desiderio fosse completamente soddisfatto con un pasto non saremmo più degli amanti. Amare è mangiare. 
"Poi c'è la terra, cosa c'è sulla terra? C'è la vita. Di cosa ha bisogno la vita? Di cibo. E cosa rende il cibo più gustoso? Il sale. Anche la nostra vita ha bisogno di sale per avere più gusto".L' immagine che esprime il sapere è il sale. Nella vita di una persona la sapienza non è qualcosa che si vede, ma una modalità che caratterizza tutto il suo essere, spirito, anima e corpo.ci invita a entrare più intimamente nelle cose, a riscoprire il senso della vita e a conoscere in modo nuovo la propria persona. "Siamo quello che mangiano" affermava L. Feuerbach, perché la bocca mangia ben prima di parlare. Per vivere bene abbiamo proprio bisogno di mangiare bene. L'importanza del mangiare va allora ben oltre l'atto del soddisfacimento di un bisogno fisiologico. Le modalità di scelta degli ingredienti, di preparazione e di presentazione del cibo, dicono le nostre origini geografiche, le tradizioni, le abitudini. Dal nostro personale rapporto con il cibo, al di là dell'età e dell'esserne consapevole, si comprende la nostra fame, e l'appetito degli esseri umani è infinito. Il gusto del cibo è il nostro proprio gusto. Il piacere è l'incontro dell'amore e del suo oggetto; siamo trasfigurati da quello che mangiamo. Amare è darsi da magiare. "...tu cucinerai per me, e io ballerò per te..."