SEMPLICE.E.ANGEL

I RAGAZZI CHE SI AMANO (Jacques Prévert)


I ragazzi che si amano si baciano in piediContro le porte della notteE i passanti che passano li segnano a ditoMa i ragazzi che si amanoNon ci sono per nessunoEd è la loro ombra soltantoChe trema nella notteStimolando la rabbia dei passantiLa loro rabbia il loro disprezzo le risa la loro invidiaI ragazzi che si amano non ci sono per nessunoEssi sono altrove molto più lontano della notteMolto più in alto del giornoNell'abbagliante splendore del loro primo amore.
----======================----Oggi faro' un post divertente,prendendo spuntoda questa poesia d'amore,di Jacques Prèvert.L'idea è venuta per caso,frugando nei ricordidi gioventu',quando si vive molto di speranzanel futuro e si sogna ad occhi aperti.E' il periodo della vita,chiamato adolescenza,dove smetti gli abiti del bambino (anche senon tutti ci riescono) e cominci a svilupparealtri interessi,che non siano piu' bigliedi vetro o figurine di calciatori,ma ben altro.Parlo di quell'età che va dai 13 ai 18 anni,ove l'interesse si sposta "naturalmente"in direzione del sesso opposto (salvo rareeccezioni),non me ne vogliano gli amici gay ^_^.Ai miei tempi,tanto tempo fa ^_^,i ragazzi come me,erano impegnati in attivita'sportive,in prevalenza calcio,e io e alcuniamici d'infanzia,facevamo parte di una squadralocale,che partecipava regolarmente alcampionato di categoria.Siamo cresciutidalla categoria pulcini fino a quella juniores,con una squadra,che nella provincia di Varese,si faceva rispettare dalle altre contendenti.Ai tempi,sostenevamo due allenamenti insettimana,il martedi' e il giovedi',e sigiocava la partita, la domenica mattina.Anche se eravamo dilettanti,il gioco eraquasi un lavoro,ci impegnava seriamente,anche se alla base di tutto c'era il gustodi divertirsi.Voi vi state chiedendo come mai sto'parlando di calcio,tranquilli lo scoprirete presto.Avevamo 16 anni allora,dei pischellini senzaancora peli di barba in viso.Alle nostre partite,a parte qualche dirigentedella societa' di calcio e qualche genitoredei calciatori,non assisteva quasi nessuno.Una domenica mattina,accadde il "miracolo",dietro il recinto del nostro campo di calcio,si erano assiepate un centinaio di persone,tra cui le nostre compagne e amiche di scuola,erano una decina,ma facevano un baccanoincredibile.Accompagnavano le nostre azionidi gioco con urletti e incitamenti vari,senzaomettere di "insultare" gli avversari.Avevamo le nostre ULTRAS ^_^ hahahahah.