SEMPLICE.E.ANGEL

Il paradosso di Easterlin


  Cari amici aderisco volentieri alla richiesta di Lucy.e anticipo il mio post.Esaminando il rapporto fra la ricchezza e la felicità.Questo rapporto è stato  trattato in modo innovativoda Easterlin.....attraverso un paradosso.Ma in fondo già i latini dicevano "In medio stas Virtus" 
 Non solo non esiste alcuna equazione matematicadel tipo +ricchezza=+ felicità, ma almenostando a Richard Easterlin vi sarebbe fra tali terminiuna relazione inversa.Secondo il cosiddetto paradosso della felicità,elaborato proprio da Easterlinnel 1974 ,la felicitàdelle persone aumenta inizialmente,quando aumentail reddito e quindi il benessere economico,fino ad un certo punto,per poi cominciare a diminuire,secondo una curva a U rovesciata.Può la matematica porsi come oggettodi studio lo stato d'animo?
A parte ogni legittima perplessitàin merito,un dato empirico è comunquefacilmente verificabile:inseguire i soldi, il benessere,la fama,il successo o il potere,ritenendo che solo il loro raggiungimentosbarri le porte della felicità,vuol dire condannarsi ad essere infelici.Le ansie, la paura di falliree il senso di inadeguatezzache inevitabimente seguirannonon faranno che allontanarci sempre piùdal desiderato traguardo.Se la socialità quindi è il primo ostacoloalla nostra felicità,allo stesso tempo non è dato all'uomo altra viache ricercare la felicitàin comunione con i propri simili.La felicità infatti è l'unico bene che si moltiplica,piuttosto che ridursi condividendolo con gli altri.