ADAGIOQUELLO CHE PENSO |
... OGGI..
LA MALVAGITA'
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Post n°130 pubblicato il 20 Febbraio 2011 da ixsina7
La piccola Rebecca stava per essere adottata, la bambina era molto confusa e quando la donna che voleva adottarla se ne rese conto, le disse molto dolcemente: " vuoi venire con me a casa ed essere mia figlia"? "non lo so" , rispose timidamente Rebecca. " Ma io ti darò bei vestiti e molte altre cose, avrai una stanzetta tutta tua e tante altre cose". Dopo un momento di silenzio la bambina chiese con timore: " Ma cosa dovrò fare per guadagnarmi tutto questo" ? Con le lacrime agli occhi la signora, mentre la stringeva al petto le rispose : " Devi solo amarmi ed essere mia figlia". Anche Dio ci adotta, ci da protezione e in cambio LUI chiede che lo amiamo e che siamo suoi figli. Il mondo ci offre molte cose belle, tanti piaceri, divertimento, viaggi fama e notorietà e noi passiamo gran parte o tutta la nostra vita alla ricerca di queste cose. Spesso lottiamo senza fermarci per raggiungere i nostri obbiettivi, sempre paghiamo un prezzo per ogni cosa che otteniamo, invece quando diventiamo figli di Dio, LUi viene ci abbraccia e la felicità non ci costerà niente. |
Post n°129 pubblicato il 12 Febbraio 2011 da ixsina7
Mi trovavosu di una spiaggia a guardare un gruppo di pescatori, continuavanoa gettare le lenze e a ritirarle, ma non prendevano niente. Normalmentein quella baia si pescava molto ma oggi non andava bene. Con una miaamica continuammo a camminare e appena girato l’angolo della strada vedemmo unagran confusione.. persone che cantavano e correvano avanti e indietro, concuriosità ci fermammo per capire cosa stava succedendo.. non riuscivo a crederci! Innumerevolipesci balzavano fuori dall’acqua ricadendo sulla spiaggia, le persone dovevanosolo raccoglierli e portarseli via. Mispiegarono che questo era un fenomeno che accadeva raramente, dovevi solo trovarti al posto giusto nelmomento giusto. Non poteifare a meno di pensare ai pescatori che avevo visto prima, ero a pochecentinaia di metri di distanza ma non sapevano cosa stava accadendo li, mentreloro non riuscivano a pescare nulla , davanti a me c’èra pesce in abbondanza. A volte non è lo stesso anche nella nostravita?? Facciamo un grande sforzo per qualcosa e nonconcludiamo niente, semplicemente perché non è il momento giusto o perché nonsiamo nel posto giusto. Possa Dio aiutarci a capire dove dobbiamo essere per ottenere dei risultati.
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Post n°128 pubblicato il 26 Novembre 2010 da ixsina7
Se io ti chiedo.. come immagini la tua vita? .. Tale è la metafora della tua vita. La tua metafora inespressa influenza la tua vita più di quanto tu creda. Ad esempio se pensi che la tua vita sia una festa, il tuo valore primario nella vita è il divertimento, se vedi la vita come una corsa, probabilmente valuterai in modo positivo la velocità e andrai spesso di fretta. Se la vita la vedi come una partita o battaglia , vincere sarà molto importante per te. Qual'è la tua visione della vita? |
Post n°127 pubblicato il 25 Novembre 2010 da ixsina7
L’uomo della civiltà occidentale riversa tutta la sua attenzione sul mondo da lui creduto esterno, e tutta la sua attività la indirizza verso fini che hanno attinenza con quel mondo. Anche la preparazione, la cultura, la professionalità, la perizia, insomma tutte quelle doti che sono patrimonio della persona, sono importanti solo per quanto possono valere nella società, per quanta importanza possono attribuire a chi le possiede e, conseguentemente, per quanta stima o prestigio riescono a fargli riscuotere. Questo finalizzare la propria vita verso obbiettivi che riguardano il mondo esterno, fa sì che l’intimo dell’essere, con tutti i suoi moti dell’animo, rimanga per l’uomo occidentale assolutamente sconosciuto. Le ragioni che determinano i comportamenti, almeno quelle più recondite, rimangono ignorate, e quando i comportamenti sono anomali si vorrebbero correggere senza prendere in considerazione le cause intime che li scatenano. A tale ignoranza della propria vita intima fa coronamento un vuoto interiore abissale. Così, mentre ciascuno cerca di organizzare e di programmare la propria vita di relazione, nessuno dedica il suo tempo ad analizzare se stesso. A tale attività esteriore non fa riscontro una riflessione, una meditazione tesa a lievitare le qualità intime migliori: la capacità di sentire. Chi non è capace di vibrare interiormente, chi si annoia se non è posto in contatto con situazioni dinamiche che danno sensazioni forti, chi non ha la sensibilità di sentirsi pago anche con la sua sola vita intima, è una creatura che non possiede la più vera e la più bella ricchezza, quella interiore. Avere una vita interiore od essere interiormente ricchi significa trovare nel proprio intimo tutti quegli incentivi, quei motivi che fanno vivere e che generalmente sono cercati nel mondo esterno; significa avere una vita di pensiero che non sia volta esclusivamente a indirizzare e dirigere la propria attività; significa non annoiarsi restando soli con se stessi e avere tanta sensibilità da emozionarsi con la meditazione come altri si emozionano nell’ammirazione, per esempio, di paesaggi sconosciuti. Tutto ciò non significa vivere staccati dalla realtà, in un mondo di fantasia; al contrario; significa vivere più intensamente, avere la capacità di vibrare non solo con gli stimoli grossolani ma anche con le sole sfumature; soprattutto significa avere delle doti e delle qualità interiori tali da costituire un mondo in attività anche nell’isolamento più totale, ed essere, in mezzo agli uomini, un punto di orientamento da cui possano trarre forza e ispirazione per la loro vita. Chi possiede la ricchezza interiore non vive mai solo per se stesso; ecco perché essa non può e non deve essere considerata come un insieme di qualità di cui ornarsi. Sarebbe un errore considerarla fine a se stessa; e se è auspicabile, non lo è perché valorizza chi la possiede; è importante e auspicabile perché amplia lo spazio in cui l’uomo può avere esperienze e, quindi, stimoli che incrementano il destarsi alla vita di coscienza. Chi non ha una sua vita interiore, chi cerca stimoli esclusivamente dalle situazioni del mondo esterno, finisce col saturarsi di quelle situazioni, e per trovare nuovi stimoli, si direbbe per fuggire la noia, per richiamare l’attenzione degli altri su di sé, per colmare in qualche modo il suo vuoto interiore, può perfino ammalarsi. Quale motivo di interesse, di autocompatimento sono le proprie malattie! State attenti a non far diventate scopo della vita i vostri malanni più o meno immaginari; cercate di non creare, o di non esagerare, i vostri problemi; cercate di non farli diventare qualcosa che serva a colmare il vostro vuoto interiore. Chi dà sapore alla vita solo per mezzo degli stimoli che gli vengono dal mondo esterno, quando questi gli vengono a mancare, o non gli dicono più nulla, si trova faccia a faccia col suo vuoto interiore e resta attanagliato dall’angoscia. Nasce così il problema di come sfuggire all'angoscia.
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