Con quelle unghie
di strega graffi la
mia anima inerme
davanti al tuo corpo
d’angelo.
Con quelle unghie
di fata accarezzi la
mia anima accecata
davanti a quel corpo
di demone.
Nasci e muori
in quell’aura fatta di luce.
Sono ubriaco di piacere
Fra queste lenzuola rosse.
Sono stremato di gioia
Fra questi cuscini di velluto.
E tu, lontana, mi guardi.
Una lunga sigaretta
si porta via il mio sapore
dalla tua bocca.
E un calice di vino
spazza via l’ultimo briciolo
di una sobrietà
annegata nei nostri baci.