Parole...

Come se fosse facile


Come se fosse facile Vorrei smettere di sognare di essere parte di un misteroe far finta di pensare che ciò in cui credo non sia vero. E vorrei smettere di soffrire e di gridare…se così facile è per te dimenticare. Quel giorno… Sono stanco…stanco di queste mie parole,e stanco di queste emozioni che mi annientano. E ho bisogno di un aiuto;ma nessuno aiuto viene…quasi mai! E in fretta vanno via giornate senza che nessuno si fermi alla mia porta chiedendomi:”ehi!...come stai?”. Già…come sto?E mi accorgo di continuare a parlare a me stesso attraverso i miei scritti…ma immensamente di più coi miei pensieri,quei pensieri che non si possono vedere se non si possiede un po’ di coraggio,e la forza,e quel poco di umiltà che serve per poterli condividere…tanto da alleggerirci da quel peso che talora è così difficile da portare. Un baratro si è aperto tra gli uomini…un abisso di solitudine malamente travestito da superficialità,un vuoto che vorrebbe assomigliare a leggerezza;ma la vera leggerezza è profondità,profondità rivestita di rispetto e conoscenza. E nella scala dei valori dell’uomo –qualunque sia il loro credo- il rispetto è al primo posto,il primo passo  nel cammino verso quella dignità della persona che sembra,ogni giorno di più,sfuggirci di mano…E cosa ne sarà di noi? Cosa ne sarà di noi domani quando ci accorgeremo –ma troppo tardi- di tutti i nostri orrori?...cosa ne sarà di noi quando comprenderemo di aver violato quel miracolo che noi chiamiamo vita? No !...non ci sarà pietà…e non ci sarà pietà per colui che incrinerà anche soltanto un pezzettino di quella fiducia e di quella speranza di un’anima bella che sorride alla vita. Quel giorno Londra –e a Madrid,e New York,e a Baghdad…e in mille altri luoghi di questo nostro disperato spazio tempo- non ci hanno rubato soltanto la speranza…ma ci hanno strappato la nostra innocenza. Così se oggi vedo volare libera una farfalla so soltanto…che mi si stringe il cuore.