Parole...

Le parole a volte offendono...


Le parole offendono? Proviamo a cambiarleC’è un’espressione che viene ripetuta spesso ma molti,grandi e piccoli,non ne capiscono il significato. Si tratta di politicamente corretto : non viene capita da tutti perché è una traduzione dell’inglese politically correct,che starebbe meglio tradurre << socialmente giusto >>,<< contrario a ogni forma di discriminazione sociale >>,<< non offensivo nei confronti di soggetti deboli >>. Per capire di che cosa stiamo parlando bisogna tornare indietro nel tempo. Alla fine degli anni Ottanta del secolo scorso nelle università americane nacque un movimento d’opinione che voleva diffondere nuovi ideali di giustizia sociale. Si batteva in difesa delle minoranze emarginate in base al colore della pelle,al sesso,alla lingua,alla religione,alle malattie ecc.,e riservava una particolare attenzione alle parole adoperate per indicare le persone appartenenti a queste minoranze. L’uso non meditato di certe parole –lo abbiamo ripetuto tante volte- può ferire,mortificare,far sentire chi è diverso da noi ancora più diverso. Il movimento invitava a sostituire parole che potrebbero essere offensive con altre parole. Qualche esempio? Nero o di colore al posto di negro,disabile o diversabile al posto di handicappato ecc. In altri casi la volontà di non mancare di rispetto ha riguardato il mondo del lavoro : così i secondini sono diventati agenti di custodia e poi agenti di polizia penitenziaria,gli spazzini sono stati trasformati in operatori ecologici,i bidelli in collaboratori scolastici,e così via…