Parole...

Guardando la notte...


Guardo alla notte e ai suoi silenzi…e mi ritorna in mente quando anch’io ero giovane,quando i miei pensieri erano in lotta perenne per dare un barlume di senso a quell’intricato groviglio di emozioni,quando la notte non era ancora divenuta un’amica. Ricordo come non accettassi –e non capissi- la solitudine,e non sapessi(e come avrei potuto?)quanto invece fosse uno spazio privilegiato per preparare e costruire me stesso all’ascolto,all’amicizia  e all’amore. E così quando vedo negli occhi della giovinezza riflettersi i turbamenti e tutti quei moti dell’animo che pure io –e tutti noi- abbiamo conosciuto,non riesco proprio a non emozionarmi…e mi ritrovo smarrito –e quasi impotente- come all’ora.Ma lo stupore e la tenerezza monta gagliarda quando una giovane vita decide che tu sia degno di una rivelazione…rischiando,con te,di diventare fragile,di mettersi a nudo,di piangere e di ridere,di aprire il proprio cuore con la certezza che non riderai mai di lei e che –anzi- capirai ciò che la lacera e ciò che le infonde gioia e speranza.E non è forse questo ciò che i giovani vogliono? Non è forse questo il “sogno”-comprensione,ascolto,amicizia,amore- che noi tutti vorremmo? E perché ci si stanca troppo spesso di cercare…consegnandoci così alla rinuncia? E perché tanti –troppi- sono i sogni immolati sull’altare di una realtà che ci umilia –e ci limita- come persone?Amica mia,se siamo anime prigioniere siamo solo noi a volerlo,e noi soltanto…a permetterlo.