DOVE OSANO LE PECORE

Post N° 272


Ti rispondo, allora.La domanda non era poi così complicata, però c'è voluto un poco per mettere in riga tutte le parole che avrei voluto -potuto- dirti. ...comunque sia; eccomi.Immagina la scena: sei a casa. La casa tua, dove ti senti a tuo agio, dove sai come sono disposti mobili, quadri, poltrone, pentole e padelle.Hai appena passato la cera sul parquet della sala da pranzo, spalancato tutte le finestre, areato la stanza, illuminato gli angoli bui.Hai fatto attenzione a tutti i particolari; eppure non aspetti nessuno.I tappeti li hai sbattuti fuori dal terrazzone al piano di sopra, li hai spazzolati con cura.Hai quasi finito: le scarpette di gomma scricchiolano mentre pistìcchi qui e lì in attesa che asciughi. Hai fretta; eppure non aspetti nessuno.Poi un passo di troppo, incespicando sullo spazzolone ancora rigonfio di acqua e sporcizie varie, con quel profumo di detersivo che fa -in effetti- un pò "pulizie di pasqua": cadi.Cadi di culo sbattendo l'anca allo spigolo. Per fortuna non ti fai niente.Tiri giù un moccolo -se sei uno che bestemmia, altrimenti ti accontenti di un porca puttana esalato con le "p" fin troppo accentuate- e fai per rialzarti.La punta del piede detro a spingere sul parquet, la mano sinistra appoggiata alla parete, ti dai una spinta con le anche.Quasi quasi ce la stavi facendo, ma nel fragore di un sibilo l'altra scarpa parte, e ti ritrovi -mestamente- a terra di nuovo....e ti guardi intorno, non ti sei fatto male neanche stavolta. Non si sa come: scamparla alla prima è fortuna, alla seconda è una fortuna di ritorno! Ridi perché sì, perché osservandoti sei ridicolo: avevi preparato tutto col massimo riguardo, come se l'Ospite fosse alla porta, come se non avessi più tempo.Nessun centimetro di suolo era rimasto indenne dalla bella passata di mocio e cera; e sei riuscito a precipitare a terra tu. Come un coglione.C'è dell'ilarità in tutto questo. E c'è che non starai di sicuro capendo cosa voglio dirti....voglio dire, che così mi sento quando siamo insieme.Come una perfetta cogliona che ha preparato tutto con attenzione, e che nel momento meno opportuno c'è cascata dentro. Sorrido, perché mi sento sciocca, perché questa situazione per me è paradossale.E tutto sommato sto bene, anche se incassare il colpo non è facile: non è affatto facile ragionare nuovamente per due. Come non facevo da un paio d'anni.Immaginami: con le chiappe a terra a ridere come una scema. Questo provo, quando siamo insieme.