ChissàLo pensai una mattina d'inverno, dopo aver aperto gli occhi e constatato che fuori pioveva.Snocciolava una pioggerella leggera e costante, di quelle che non scrosciano ma sussurrano un fruscio -affatto fastidioso- mentre posano sul bosco già umido.Pioveva, fuori, e nella stanza -dentro- risuonava Ingrid Michaelson.E ancora più dentro alla stanza, dentro di me, sgocciolava la tristezza.Piangevo anch'io con quella pioggia anche se -anche perché?- avevo appena ridestato la mente da un sogno, tutto sommato, delicatamente malinconico.Mi chiedevo, fra l'altro, quando sarebbe arrivato il cambio di tempo.In ogni Sonata cen' è uno. Di solito un Adagio, poi un Allegro e variazioni sul tema.Il mio Allegro pareva tanto lontano, in quei momenti.Mi domandavo stropicciando gli occhi quanto distava la felicità da quella stanza, da quel sentire freddo, da quel mio non-muovermi. Dalla panchina alla Montesca, dal parcheggio di Sant'Erminio. Da lui, quel lui non diventato noi, quel noi fortissimamente voluto, quel voluto che muta in abbandono. Abbandono di lui, e di nuovo freddo, senza la sua giacca rossa........
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ChissàLo pensai una mattina d'inverno, dopo aver aperto gli occhi e constatato che fuori pioveva.Snocciolava una pioggerella leggera e costante, di quelle che non scrosciano ma sussurrano un fruscio -affatto fastidioso- mentre posano sul bosco già umido.Pioveva, fuori, e nella stanza -dentro- risuonava Ingrid Michaelson.E ancora più dentro alla stanza, dentro di me, sgocciolava la tristezza.Piangevo anch'io con quella pioggia anche se -anche perché?- avevo appena ridestato la mente da un sogno, tutto sommato, delicatamente malinconico.Mi chiedevo, fra l'altro, quando sarebbe arrivato il cambio di tempo.In ogni Sonata cen' è uno. Di solito un Adagio, poi un Allegro e variazioni sul tema.Il mio Allegro pareva tanto lontano, in quei momenti.Mi domandavo stropicciando gli occhi quanto distava la felicità da quella stanza, da quel sentire freddo, da quel mio non-muovermi. Dalla panchina alla Montesca, dal parcheggio di Sant'Erminio. Da lui, quel lui non diventato noi, quel noi fortissimamente voluto, quel voluto che muta in abbandono. Abbandono di lui, e di nuovo freddo, senza la sua giacca rossa........