DOVE OSANO LE PECORE

Post N° 291


Occhieggio data e argomento: è passato più di un mese, e le argomentazioni sono cambiate.Me ne fotto dei "bambolina" e dei "rari fiori bagnati nella seta". Ora la mente cerca disperatametne di proiettarsi oltre.La decantata, parziale, amata indipendenza fisica deve coniugarsi con quella mentale. Il mio cervello deve imparare a reagire, razionalizzare e superare da solo quello che di marcio si trova ad affrontare.Piena di energia, non so se mi ci sento solamente o se l'autoconvincersi ha fatto brillare in me la scintilla. Comunque stiano le cose, c'è bisogno e desiderio di superare quello che è stato.Una cocente delusione.Un periodo di abbandono dei sensi, più o meno velato, più o meno forte. ... e ricominciare, com'era nel tempo che fu, a riempire la mente di "massimi sistemi": la banalità uccide come il troppo sentimentalismo.La quotidianità non è alienata da ciò che succede fuori.Dal piano Bush non approvato dal Congresso. Dalle banche di mezz' Europa più o meno costrette a nazionalizzare. Al compleanno del quasi centenario Silvio agli ostaggi egiziani.La quotidianità della mia mente dev'essere permeata dalla quotidianità della mente dell'Umanità.Altisonante. Esagerato. E bellissimo.In suffragio di ciò torna a graffiarmi il petto l'orgoglio di essere IO: io che decido, io che indirizzo, io che vivo. Lasciarsi bagnare da ogni pioggia è puramente adolescenziale. Bisogna saper decidere anche quale temporale affrontare, da quale tempesta farci distruggere; perché non tutto merita di essere vissuto.
...mi proietto oltre: compro due quaderni e ricopio gli appunti nella speranza di non perdere l'essenziale. Il cappuccino è seguito sì dalla sigaretta ma anche dalla cronaca di Repubblica. Dopo pranzo i Simpson ma anche il TG locale. Il dolore di essere stata incompresa, si stempera nella consapevolezza (che sia reale o presunta, come nel caso dell'esistenza del coniglio -...chissà, se qualcuno ricorda- è irrilevante) di essere una buona persona.Lo sono. Lo sono davvero. Con apprezzabili margini di miglioramento credo di essere sulla buona strada.E' che non basta percorrerla: bisogna lastricarla. E' l'ora.