DOVE OSANO LE PECORE

Un atto di fede


Guardava fuori dalla pagina e io non capivo: perché tutta quella nostalgia? Perché tutto quello spavento?Tutta la bramosìa dei suoi quarant'anni aveva perduto improvvisamente di significato non appena gli aveva dato un nome. Parlammo di ossa, spolverando per diverse ore i ricordi d'infanzia per decretare infine che col tempo ci si indurisce. Solo in questo trovammo conforto e solo per questo smettemmo di piangere: fummo entrambi morbidi ed infrangibili. Mi pareva che tutto quel guardare avrebbe fuso la pagina. Mi pareva che c'entrasse qualcosa anche la storia delle ossa.E la storia della chiglia della nave: anche lei c'entrava. Di questo ne parlava solo con me. Ero io la sua chiglia."Come se invece di doverla aiutare ad infrangere le acque sentissi il bisogno di imparare a camminarci sopra..."  Continuava a stare fuori dalla pagina e mi balenò l'idea che volesse addirittura fermarsi sul bordo per sempre.Ma era tanto forte quel nostro legame che viaggiavo lentamente dentro i suoi occhi, solo pensandoli e sussultò luiquando mi accorsi io di aver visto nelle sue profondità un fondale pari al mio.