DOVE OSANO LE PECORE

Piovono castelli


La mancanza è un filo stretto annodato al cuore che si tende, e poi un altro ed un altro; la mancanza è un quartetto d'archi che suona nella cavità del petto.Ho nostalgia della tua voce.Ho nostalgia del canto e dell'odore di té che s'infrangeva sulla penombra prima del sonno.Ho nostalgia della nostra veglia.Ci sono cicatrici che solo le tue dita hanno saputo sfiorare ed ho nostalgia di quando le carezzavi leggero. Del tuo non aver mai fretta di abbandonare la mia tristezza, ci passavi sopra le parole, all'alba era stremata.E moriva. La guardavamo a terra  e pareva ridicola, davanti al caffé col tuo pigiama; un cadaverino ridicolo.La Gente crede sempre che io sia triste per postura, che abbia scolpito la mia tristezza per esporla nei corridoi dei loro musei. Figura bene nelle collezioni di certi collezionisti. Tu hai sempre amato la mia malinconia e mai tentato di possederne l'effige.Le davi un'espressione con infiniti inchiostri -pesanti, leggeri, folli. Rimaneva sempre mia. Ho nostalgia dei nostri libri.Ci sono nuove ferite che nessuno sa ricucire.... ed ho nostalgia delle tue dita.