DOVE OSANO LE PECORE

Non disarmare l'uomo col fucile


Mitragliano le grida dei superiori, al soldato giunge chiaro soltanto: "guardatevi sempre le spalle, per dio le cazzo di spalle!"....e laddove non spuntasse il ricordo degli ordini impartiti, resterebbe la bestia.Non discutiamo del soldato: egli combatte per natura. Egli non può farne a meno.Il soldato non è alla sua prima battaglia, ma stavolta è: ultima battaglia. Perduto lo scontro, niente potrà essere vinto.C-a-m-m-i-n-a il soldato, iniziando a credersi più soldato degli altri: è sicuro di vedere al buio laddove nessuno vede, crede di avere il passo più felpato dei suoi compagni.I compagni che stanno nello stesso buco di trincea. Con la casacca dello stesso colore....eppure si chiamano fratelli, davanti alla razione; si dicono amici. Paura trasforma il passo conosciuto del compagno in rumore minaccioso Senza che il soldato se ne renda conto.Il fruscio - familiare dapprima - diviene estraneo man mano e mentre tentenna il soldato si ripromette di stare attento. Ancora più attento. E vigile, sempre più vigile.Ogni sera sempre più cupa ed ogni notte più densa. Il soldato suda. ...e freme. Egli da un senso alla sua stupidità scorrendo le "necessità personalissime" come le parole sul vocabolario.Un soldato spaventato vedrà sempre ombre minacciose sovrapporsi alla sua, anche con cento compagni al suo fianco avrà paura.E prima o dopo ammazzerà un amico.