Creato da: piccodgl il 29/04/2006
AFFERMANDO LA MARGINALITA' DELLA META; A PATTO CHE SI PERCORRA ONESTAMENTE LA STRADA.

 

 
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Post N° 272

Ti rispondo, allora.
La domanda non era poi così complicata, però c'è voluto un poco per mettere in riga tutte le parole che avrei voluto -potuto- dirti.
...comunque sia; eccomi.

Immagina la scena: sei a casa. La casa tua, dove ti senti a tuo agio, dove sai come sono disposti mobili, quadri, poltrone, pentole e padelle.
Hai appena passato la cera sul parquet della sala da pranzo, spalancato tutte le finestre, areato la stanza, illuminato gli angoli bui.
Hai fatto attenzione a tutti i particolari; eppure non aspetti nessuno.
I tappeti li hai sbattuti fuori dal terrazzone al piano di sopra, li hai spazzolati con cura.

Hai quasi finito: le scarpette di gomma scricchiolano mentre pistìcchi qui e lì in attesa che asciughi. Hai fretta; eppure non aspetti nessuno.
Poi un passo di troppo, incespicando sullo spazzolone ancora rigonfio di acqua e sporcizie varie, con quel profumo di detersivo che fa -in effetti- un pò "pulizie di pasqua": cadi.

Cadi di culo sbattendo l'anca allo spigolo. Per fortuna non ti fai niente.
Tiri giù un moccolo -se sei uno che bestemmia, altrimenti ti accontenti di un porca puttana esalato con le "p" fin troppo accentuate- e fai per rialzarti.
La punta del piede detro a spingere sul parquet, la mano sinistra appoggiata alla parete, ti dai una spinta con le anche.
Quasi quasi ce la stavi facendo, ma nel fragore di un sibilo l'altra scarpa parte, e ti ritrovi -mestamente- a terra di nuovo.

...e ti guardi intorno, non ti sei fatto male neanche stavolta. Non si sa come: scamparla alla prima è fortuna, alla seconda è una fortuna di ritorno!
Ridi perché sì, perché osservandoti sei ridicolo: avevi preparato tutto col massimo riguardo, come se l'Ospite fosse alla porta, come se non avessi più tempo.
Nessun centimetro di suolo era rimasto indenne dalla bella passata di mocio e cera; e sei riuscito a precipitare a terra tu. Come un coglione.

C'è dell'ilarità in tutto questo. E c'è che non starai di sicuro capendo cosa voglio dirti.

...voglio dire, che così mi sento quando siamo insieme.
Come una perfetta cogliona che ha preparato tutto con attenzione, e che nel momento meno opportuno c'è cascata dentro. Sorrido, perché mi sento sciocca, perché questa situazione per me è paradossale.
E tutto sommato sto bene, anche se incassare il colpo non è facile: non è affatto facile ragionare nuovamente per due. Come non facevo da un paio d'anni.

Immaginami: con le chiappe a terra a ridere come una scema.
Questo provo, quando siamo insieme.



 
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