Entro e mi tocco il polso sinistro con la punta del naso
profuma di gelsomino:
ieri notte
Tu.
Punta d'un naso calda di Sole:
non senti l'arrosto, perché tu non hai fame.
Sbuca dalla finestra una valle assonnata
Tu sbadigli, tornato bambino.
Le stoviglie della cucina senza un abbozzo di graffio.
Nessuno ha mai dormito fra le nostre lenzuola?
Esalata la nebbia perdura il verde dei noccioli
accanto la diga.
E le scarpe?
Com'è che ora ho le scarpe luminose
...è un lucido sogno.
Sì: io sogno.
Sogno che cammino nuda con piccoli passi calzati.
Tu pari una collina avvolta nell'alba
una collina che avevo dimenticato
ogni tuo respiro ribalta il mio sogno
l'immerge nel nulla che so.