Creato da: piccodgl il 29/04/2006
AFFERMANDO LA MARGINALITA' DELLA META; A PATTO CHE SI PERCORRA ONESTAMENTE LA STRADA.

 

 

? PAZZA SONO FORSE IO

Post n°300 pubblicato il 20 Gennaio 2009 da piccodgl

Capisco.
Vorrà dire che sinceramente sono diventata pazza.

Devo solo comprimere un altro po', quel tanto che basta a raggiungere quest'inarrivabile obiettivo e poi... poi...


Poi sarò in grado di naufragare, certamente. Poi mi farò sfiorare e mi abbandonerò.
Alla follia, perché no, magari è giunta la sua ora. Magari è così.
Forse a forza di annotar le piccole cose, sono arrivata a percepire il suono del silenzio.

Hai ragione.
...io probabilmente sono pazza.

 
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Post N° 299

Post n°299 pubblicato il 18 Gennaio 2009 da piccodgl



...IN DISSOLVENZA...

 
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Post N° 298

Post n°298 pubblicato il 12 Gennaio 2009 da piccodgl
 

Dalla finestra, qui al quinto piano, oggi il sole gioca con i profili e con le antenne dei palazzi.
Filtra dagli spiragli.
Ombreggia le tegole, allunga le forme e si posa leggero sulla brina delle aiuole.

L’importante, come cantano i Modena, è non cadere dal palco... anche perché niente di diverso è rimasto intentato: ho cercato di parlare, ho fatto finta di non vedere, ho provato a sentire più di quanto il mio istinto mi suggerisse di provare.
Ma non sei entrato davvero, e così stamattina esali dalla condensa delle auto: non ci sei più.
Non ci sei praticamente mai stato.



Mi viene in mente il diablo.
La sigaretta perennemente fra le labbra. Le mani asciutte, le piume ad infastidire la pelle nuda.
Provo a ricordare come mi sentivo fra le tue braccia, ma viene alla mente solo l'ardenza del desiderio che stava nascosto nel silenzio del mio stringerti: desiderio che non fossi tu. Che non fossimo lì. Che non fosse quell'istante.

Rincorro un paio d’occhi neri, unica costante negli anni che si accavallano.
E quei tuoi occhi verdi, bellissimi, oggi non li metto a fuoco perché il sole si trastulla nelle fessure. Anche nelle mie.
Quei tuoi occhi che dipingevano i cieli d’Irlanda mi lasciano muta, non ho più parole per i loro colori, non ci sono strade da battere e niente passeggiate che aprono i polmoni inondandoli d’aria profumata. C’è rimasto quel ricordo, di un bacio sfiorandomi il collo, e quella notte di caffè e di biscotti.

I "miei" occhi neri nella scia delle luci, dal finestrino dell'auto, nel profumo della pizza, sui marciapiedi gonfiati dall'umido della pioggia.
Imbizzarrisco all'idea di non sapermi liberare dalla loro intensità ma, come ho già detto; mi sento meno incoerente nel realizzare che qualcosa di costante c'è in questo mio smazzare le carte ad ogni soffio di vento.

Anche stamane avevo sulle labbra il tuo sapore ma era la fine di un sogno a prendermi la mano alle otto del mattino. E la mia panchina, affogata di pioggia, gelata di neve, abbandonata e voluta dimenticare; torna prepotentemente ad affacciarsi nel tempo che passa.
Sedere ed attendere, tacere e sperare.
...trattengo il respiro: tutto questo m'è innegabilmente familiare.

 
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Post N° 297

Post n°297 pubblicato il 29 Dicembre 2008 da piccodgl
 

Ho sfogliato di nuovo pagine che il tempo aveva impolverato.
Stanotte, e ieri notte, e la notte prima.

In fondo, la neve lascia che io ti pensi con più serenità.
E cen'è stata, di neve. Le mani sono state fredde per settimane e ieri notte, proprio ieri; non riuscivo ad addormentarmi da quanto gelide fossero le appendici del mio corpo.

Però la notte prima...sarà stato l'effetto del tempo, quello del calore di un brano jazz.
  Hai baciato le mie labbra.
Io ti ho guardato, incredula; e tu beavi di quel mio stupore.

Poi mi hai abbracciata.
E sorridevi, felice... ...




 
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Post N° 296

Post n°296 pubblicato il 30 Novembre 2008 da piccodgl

Ho impiegato gli ultimi due anni ricacciando in fondo al cuore il sentimento che provo per te.
L'ho impiegati, questi anni, tentando di comprimerti il più possibile; di modo cheall'occorrenza potessi non vederti...a meno di aguzzare spasmodicamente lo sguardo.

Sto costruendo.
Sto costruendo altro, sopra di te.
Ti uso come trampolino di lancio. E Qualcuno sta prendendo forma.
Lo sto facendo perché bisogna pur andare avanti. Bisognerà pur farsene una ragione delle cose che accadono.

Ma tu sei lì, anche quando non vorrei. E prima o poi, ti smuoverai dal torpore.
Forse.
Forse?
Forse!
...ogni tanto già lo fai, e quello che sta sopra di te trema.


La terra trema, quando muovi la testa. Quando fai vibrare le corde. Quando mi sfiori le mani...
...tutto ciò che pareva importante si sgretola e rimane l'impercettibile tuo movimento, nel profondo del cuore.



Sopravvivo. Nella speranza che tu un giorno ti muova. Nella consapevolezza che quel giorno potrebbe non arrivare. Con la certezza che se arrivasse inizierei a correre forte.

 
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