Creato da: piccodgl il 29/04/2006
AFFERMANDO LA MARGINALITA' DELLA META; A PATTO CHE SI PERCORRA ONESTAMENTE LA STRADA.

 

 

Post N° 290

Post n°290 pubblicato il 26 Agosto 2008 da piccodgl

"... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...



... ... ... ... ... ... bambolina..."

 
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Post N° 289

Post n°289 pubblicato il 14 Agosto 2008 da piccodgl
 

...Dall'altra parte della cornetta notizie di te; quando tutto taceva da mesi.
Mi dicono che sei a pezzi: la cosa non mi sconvolge.

Io c'entro poco, nel dolore dei tuoi giorni.
Io non faccio parte affatto dei pensieri che turbano il tuo tempo.

La Voce racconta come avresti raccontato tu: la tua inflessione, i tuoi intercalare, il tono. Le pause troppo lunghe d'un pelo, quello che serve per accendere una sigaretta.

"...per conferma, per sapere se ti troverò quando tornerò a Perugia..."

...Amico mio. Certo che mi troverai, ma nel tuo astio scorgo la sofferenza che ancora ti lambisce i muscoli. Nel tuo volermi condurre alla serenità, l'odore della tempesta che viene.

Mi ritrovo silenziosa e con la voce tremula.

"...e tu? Che novità?"
Hmm. Un silenzio, ripetuto e cocciutamente portato innanzi; non può definirsi certo una novità. La mia novità sta nell'accondiscendenza con la quale accetto, supina, quello che il macinare dei minuti mi propone.

Da lontano, dopo tanto, giungono ancora notizie di te. Anteprime di quello che succederà. Speranze, e resoconti. Dice, la Voce, che ti neghi e ti nascondi. Nel tuo isolamento, nella solitudine, nella città che tanto volevi abbandonare.

"Adesso la giostra, la faccio girare io..."

So come ti senti.
Ovunque i tuoi occhi poggiano lo sguardo, ritrovi solo terra arsa e battuta dal vento.
Non è bello sapersi soli. Colti in fallo. Abbandonati. E perduti.
...Semplice scaricare odio su di me. Semplice credermi colpevole. Semplice, negarmi la possibilità di far crollare anche questa tua ultima, stupida certezza.

Tendere la mano non mi costava che mettere a repentaglio l'ultimo bastione. La tua immaturità ha conquistato anche questo fronte e m'arrendo dinanzi a cotanto perseverare.
Evidentemente riscopro nelle circostanze che profumano i miei giorni, gli affetti veri maturati dal sole e dalla pioggia.

Raccolgo, già, ciò che ho seminato anni fa. Tu sfumerai col vento dell'autunno.









 
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Post N° 288

Post n°288 pubblicato il 13 Agosto 2008 da piccodgl
 

Sorriso - sguardo - scintilla.
...forse un sogno?
Un parco e un acino.
Una speranza.
Un cenno, una panchina, un sabato notte.
Una superstrada, una biblioteca, stivali scomodi e capelli sciolti.

.................. Stelle ...................

Gelato e caffé, musica, tremore.
Divano in pelle nera, pizza semicruda, frittata del giorno prima. Pantofole colorate!

                                           "...Ecco, adesso ho voglia di abbracciarti..."
                                                 faceva notte
                                                    freddo
                                                       ...tepore, abbandono, bisogno, Natale e pachmine.

Strada, notte, freddo -di nuovo!-, ancora la medesima speranza.

Un' e-mail, la risposta. ...repliche, e risposte.

Silenzio.

Tabula rasa, negare e negare; fingere e sopravvivere.
Ricerca di inconsapevoli surrogati. Orgoglio.
Quiete, sommessa, desiderata e comoda.

Uno sguardo. Un sorriso. Un giro di parole, e una Sensazione.
Occhi azzurri per annegarci dentro, occhi verdi con cui ricominciare.

... addio.


Bentornato: sapevo che non te ne saresti andato mai.
 




 
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Post N° 287

Post n°287 pubblicato il 03 Agosto 2008 da piccodgl
 

"La bella Valeria"


va in vacanza... "quasi" qui.



 
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Post N° 286

Post n°286 pubblicato il 30 Luglio 2008 da piccodgl
 

Una mattina
guardavo dal lunotto posteriore scomparire la città su di un velo di nebbia.
Farsi piccine case e strade, allungarsi i suoni e le macchine minuscole dietro l'orizzonte.
Una mattina
il sorriso splendido di un semi sconosciuto, che mi rapisce, che mi coccola, che mi sfotte.
Che mi scuote dal torpore dell'ennesimo sbaglio. Che mi fa volare alto, sopra la foschia, sul pelo del Lago, sul grano sabbioso di
Una mattina.


Mi sono stesa sull'erba davanti all'acqua ferma e quieta. E poi ho passeggiato sull'arena bagnata a piedi nudi...ho disegnato un cerchio ed ho immaginato la musica. Le ho dato un corpo, ed era il suo corpo. Un viso, un profumo; il suo viso ed il suo profumo.

Mi sentivo protetta, rifugiata com'ero nell'osservarti dormire sotto il sole.
E tu eri stanco mentre tuo fratello sedeva e chissà cosa passava nei suoi momenti, nei suoi silenzi.
...osservare lo sconosciuto farsi quotidiano, come le nuvole bianche.

Nuvole bianche
e sole, e grida e Camel Light e Morgan a strillare nella macchina verso casa e ridere senza aver più bisogno di guardare dietro, nel lunotto, alla ricerca dello scomparire del mondo.
Nuvole bianche!
profilarsi ennesimamente sulla riga del giorno che viene.
Per ogni addio da sussurrare la forza di balbettare arrivederci.
In ogni lacrima l'echeggiare di un sorriso. E così impari, diventi ogni giorno più grande.


...Che poi in fondo è tutta qui, credo, la vita.
Nelle nuvole bianche, nelle onde del lago, in una mattina da accarezzare, nella prima stella del mattino.
Perché se non è questo il senso, io non vedo senso.

Il senso.
nello scorrere stranamente emozionato delle mie dita sulla tastiera.
E nella combinazione fortuita: l'unico brano che volevi ascoltare era l'unico ch' io fossi in grado di suonare.
...e diventa magia.


 
grazie Raffaele, perché con me non hai palleggiato.

 
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