Creato da cuccuruccuz il 31/10/2008

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QUALCUNO ERA COMUNISTA..

Qualcuno era comunista perché si sentiva solo.

Qualcuno era comunista perché credeva di
poter essere vivo e felice solo se lo erano anche gli altri.
Qualcuno era comunista perché aveva bisogno
di una spinta verso qualcosa di nuovo.
Perché sentiva la necessità di una morale diversa.
Perché forse era solo una forza, un volo,
un sogno era solo uno slancio, un desiderio
di cambiare le cose, di cambiare la vita.
Sì, qualcuno era comunista perché,
con accanto questo slancio,
ognuno era come… più di sé stesso.
Era come… due persone in una.
Da una parte la personale fatica quotidiana
e dall'altra il senso di appartenenza a
una razza che voleva spiccare il volo
per cambiare veramente la vita.
No. Forse anche allora molti avevano aperto
le ali senza essere capaci di volare…
come dei gabbiani ipotetici.
E ora? Anche ora ci si sente come in due.
Da una parte l'uomo inserito che
attraversa ossequiosamente
lo squallore della propria sopravvivenza quotidiana
e dall'altra il gabbiano senza più neanche
l'intenzione del volo perché
ormai il sogno si è rattrappito.
Due miserie in un corpo solo.

 

 

 

 

HO VISTO ANCHE DEGLI ZINGARI FELICI

...ho visto degli zingari felici...

ubriacarsi di luna,

di vendetta e di ...guerra...

...i poeti amano l'odore delle armi,

odiano la fine della giornata...

 

 

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AZIONE DIRETTA O ELEZIONI?

Post n°81 pubblicato il 23 Maggio 2009 da cuccuruccuz

Usando le parole di Rudolf Rocker, azione diretta: “ogni metodo di OPPOSIZIONE immediata dei lavoratori (o altre persone nella società) contro i loro oppressori economici o politici. Tra questi le più note sono: lo sciopero, in tutte le sue forme, dalla lotta per gli stipendi allo sciopero generale; il boicottaggio; il sabotaggio in tutte le sue forme; occupazioni; propaganda antimilitarista, e in casi particolarmente critici, (...) resistenza armata della gente per proteggere la propria vita e liberta.”
L'azione diretta non applicabile soltanto sul luogo lavorativo, deve avvenire ovunque con mancati pagamenti di affitto e tasse, boicottaggio di certi prodotti, occupazioni, impedimento di costruzioni per motivi ecologici ecc... Semplicemente, azione diretta significa agire da solo senza aspettare che qualcuno lo faccia per te, poiché solo agendo direttamente le cose possono cambiare.
Quindi, rifiuto l’idea che la società sia statica, e che le coscienze delle persone, le loro idee ed ideali non possano essere cambiate.

L’azione diretta provoca una trasformazione degli stessi che la fanno, perché agendo per se stessi, oltre a soddisfare la propria voglia di liberta, dimostrano che ogni cosa possibile, se esiste la volontà per farla. Liberandoci dalle catene mentali, ci rendiamo conto che tutto possibile, collaborando ed agendo direttamente. 
Grazie all'azione diretta ci siamo liberati dalla schiavitù dei secoli passati, e con questa forza diretta abbiamo anche ottenuto le cosiddette "liberta civili".

Usata bene da un grosso numero di persone, permette di raggiungere qualunque meta prefissata. Azione diretta e movimenti come il sindacato, possono essere utilizzati per sviluppare l'intelligenza rivoluzionaria del lavoratore e cosi assicurare l'emancipazione tramite esercizio.

Azione diretta in contrapposizione al sistema di suffragio politico.

Non solo è più utile del voto, ma oltretutto, il voto "democratico" attuale non cambierà mai nulla, lo stato ed il capitalismo non possono essere riformati.
La storia piena d'esempi di radicali che arrivano al potere, e diventano come i politici che hanno rimpiazzato, oppure più conservatori; qualunque governo sotto la pressione di due potenze, la burocrazia statale ed il mondo dell'alta finanza. Questo assicura che qualunque tentativo di cambiamento sociale, sarà bloccato grazie agli investimenti mancati ed al lavoro della burocrazia.
Supponiamo che riesca ad andare al governo un gruppo abbastanza riformista, questo si troverebbe di fronte vari problemi e pressioni economiche. Il capitale non farebbe investimenti, ed il governo dovrebbe fare passi indietro per evitare il collasso economico, oppure se il governo bloccasse l'uscita di denaro dal paese, rimarrebbe presto isolato economicamente, rendendo la propria moneta molto debole. In tutti i modi, il fallimento assicurato, perché come già sottolineato, qualunque governo dipende dal capitale, e quindi subisce la volontà di questo capitale. Quindi, qualunque governo con qualunque persona alla guida, deve prima accontentare il capitale e poi il popolo, perché il contrario non sarà mai permesso.

Il voto "democratico" attuale è la contrapposizione dell'azione diretta, perché votando deleghi qualcuno a pensare per te. Il voto toglie il potere alla gente, regalando la "leadership" a qualcun altro: proprio il contrario di quello che si dice comunemente. I partiti rispecchiano la divisione tra il lavoro manuale e mentale, e quindi sono necessari per il sistema capitalista. Osservando la situazione attuale delle "democrazie" moderne, trovo sorprendente che la gente continui a votare a legare le proprie speranze ai nuovi partiti che spuntano ogni giorno o ai vecchi partiti riformati. Il problema non sta nei politici o nei partiti, ma nel sistema che li forma a sua immagine, emarginando la gente e costringendo i politici a scelte non personali.

Nemmeno un milione di partiti nuovi potranno cambiare questo. Quindi, il voto implica soltanto il mantenimento dello stato attuale delle cose, perché nessun partito, persona o ideale può riformare lo stato burocratico. 
Ci insegnano da una giovane età che il voto è "un diritto ed un dovere", giustificando moralmente le elezioni con parole come "responsabilità civile". Ma questa è soltanto demagogia e paura che il popolo si svegli, obbligando questi "parassiti" a lavorare come il resto della gente. Chi è al potere, necessita dell'appoggio del popolo, e quindi ci bombarda con frasi tipo "diritto e dovere" di votare, cosi mantenendo i privilegi.

Il voto è sempre stato la morte delle idee rivoluzionarie. I partiti politici sono radicali soltanto quando non hanno la possibilità di essere eletti.
Chiaramente, il non voto in sé, porterà soltanto apatia, e quindi il non voto va abbinato all'azione diretta, altrimenti ha pochissima utilità, tranne il dissociarsi dal sistema attuale.

Bisogna ribellarsi contro qualsiasi forma di potere. Propagandare il nostro ideale di libertà. Incominciare a costruire luoghi di autogestione e di creatività.......
Il sistema elettorale non può tutelare o rappresentare l'elettorato, indipendentemente da quale partito assuma il potere. Quando il popolo inizierà a capire che con il voto attuale non si risolve nulla, cercherà altri sistemi per essere rappresentato. La voglia di cambiare, viene dalla consapevolezza dell'errore presente.


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Commenti al Post:
bennilateo
bennilateo il 26/05/09 alle 17:00 via WEB
sono d'accordo con te azione diretta opposta al voto politico,perchè in una delle peggiori società dei consumi,o dello spettacolo ,quale è l'italia,il voto non fà altro che legittimare persone che hanno saccheggiato economicamente e moralmente una intera nazione .saluti antifascisti.benni
 
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