Creato da siamo_vivipuglia il 27/01/2009

SIAMOVIVI-PUGLIA

MOVIMENTO DI AGGREGAZIONE POPOLARE

 

 

Respinto Berlusconi a Bari

Post n°35 pubblicato il 02 Giugno 2009 da siamo_vivipuglia
 

 

                                         

 

                                         

 

 
 
 

NO G8

Post n°34 pubblicato il 30 Maggio 2009 da siamo_vivipuglia
 

Lecce, contro G8 pacifisti pronti a scendere in piazza

C’è un altro G8 che si sta preparando a Lecce, il G8 che non vuole G8, il “No G8”, il “controvertice” che nasce e prende vita con suo coordinamento e che per il 12 giugno, data in cui al Carlo V si apre di fatto il summit dei ministri dell’Economia, sta organizzando un convegno ed una serie di manifestazioni pacifiche di dissenso. Tema: “La crisi economica globale e le alternative di politica economina”, con la discussione docenti universitari e sindacalisti. Ecco alcuni argomenti che verranno trattati, “Per una critica dei fondamenti filosofici del neoliberismo” (Domenico Losurdo, Università di Urbino); “La crisi in un mondo di bassi salari e la fine del pensiero unico” (Emiliano Brancaccio, Università del Sannio); “I tioli ‘tossici’ e le bad banks” (Maurizio Donato, Università di Teramo.

Questa mattina la conferenza stampa di presentazione del “No G8” presso le Officine Culturali Ergot a Lecce, ma soprattutto del manifesto politico sottoscritto e condiviso da numerose realtà politiche, sindacali, dall’associazionismo e da numerosi salentini. Inoltre sono state presentate le iniziative in programma durante i giorni prima dell’appuntamento con gli otto grandi e, quindi, del controvertice. [...]

[...] Gli organizzatori hanno comunque voluto subito mettere le mani avanti, spiegando che “le dichiarazioni di esponenti politici locali, i quali hanno tutto l'interesse a descrivere questo movimento come violento, sfascia-vetrine ed estremista, sono lontanissime dalla realtà. Noi – dicono dal coordinamento - vi invitiamo a guardare con i vostri occhi, ad ascoltare i nostri programmi, a partecipare alle nostre iniziative”.

Presenti all’incontro con i giornalisti il missionario camboniano padre Gianni Capaccioni, il docente di Sociologia della comunicazione dell'Università del Salento Stefano Cristante e Valentina Cremonesini, del coordinamento “No G8” ( http://www.nog8lecce.org ).

E proprio Cristante, ripercorrendo il manifesto politico che sarà il vademecum a cui si ispireranno i dimostranti pacifici del No Global, ha detto: “Si apprestano a riunirsi a Lecce per un vertice mondiale sull'economia, ma è già tempo di bilanci. Rispetto alle promesse del G8 di Genova, siamo di fronte ad uno scenario capovolto. Il bilancio è impietoso e la parola che risuona in tutte le zone del pianeta è una soltanto: crisi. Non una crisi di passaggio: tutti gli addetti ai lavori concordano, si tratta della crisi più grave degli ultimi 80 anni. La situazione è sotto gli occhi di tutti: milioni di lavoratori disoccupati, aziende sul lastrico o in ristrutturazione selvaggia, crescita esponenziale del debito pubblico e diminuzioni del Pil, classe media impoverita ovunque (…)”

“I profitti della globalizzazione hanno incrementato il divario tra Nord e Sud del pianeta – ha aggiunto il docente di Sociologia della comunicazione - consentito speculazioni formidabili sull'ambiente e sui beni primari (a cominciare dall'acqua), imposto politiche di privatizzazione generalizzata. I profitti della globalizzazione non hanno placato la fame e la sete nel mondo. Al contrario: ogni giorno la tragedia della sopravvivenza conquista nuovo spazio nel pianeta. La sperequazione colpisce l'organizzazione sociale: aumenta ovunque la disuguaglianza, la ricchezza è concentrata nelle mani di un pugno di uomini, mentre milioni e milioni si chiedono se domani potranno contare su un salario.
La globalizzazione neo-liberista è fallita”.

Ecco invece quali saranno le piazze tematiche, luoghi dentro la città dedicati all’approfondimento dei problemi urgenti da affrontare, secondo gli organizzatori – per superare il momento critico e garantire una più equa evoluzione della società. “La piazza – dicono – è ancora il luogo dell’incontro e del confronto tra cittadini attivi. Anche per questo motivo è il simbolo da opporre all’arroccamento degli otto ‘grandi’ all’interno della mura del Castello Carlo V”.

 

 
 
 

Pare che stiamo combinati proprio male

Post n°33 pubblicato il 25 Maggio 2009 da siamo_vivipuglia

L’Italia di Berlusconi non è quella che vi stanno raccontando...

Non dà risposte di fronte alla crisi

Di fronte alla crisi tutta l’Europa si è mossa. L’Italia no. Forse non tutti sanno che il governo Berlusconi è l’unico a non aver stanziato risorse vere per contrastarla. Lo dice il Fondo Monetario Internazionale: siamo fermi allo 0,2% del Pil contro il 2,3% della Spagna e l’1,6% della Germania, solo per fare due esempi.
La realtà è che per sostenere salari e stipendi degli italiani, tra i più bassi d’Europa, le misure del governo
sono state del tutto insufficienti.
E questo mentre l’UE stima il nostro tasso di disoccupazione, oggi al 6,8%, all’8,8% nel 2009, con previsioni del 9,4% per il prossimo anno. Vorrebbe dire 2 milioni e 300 mila disoccupati, 600 mila più di oggi.

... non è un Paese giusto e solidale
Nel nostro Paese gli ammortizzatori sociali non li hanno la metà dei dipendenti del settore privato, vale a dire 7
milioni e mezzo di lavoratori, e non li hanno 3 milioni di persone che lavorano con un contratto precario.
Il governo ha ridotto le politiche sociali e la social card è stata un vero fallimento: doveva andare a 1 milione 300 mila cittadini, ma al 5 aprile scorso solo 517 mila
carte erano cariche. Per non parlare dei disagi nel suo utilizzo e del fatto che alle risorse destinate alla carta, 450 milioni di cui solo 200 stanziati dal governo, è corrisposta una equivalente riduzione dei trasferimenti per i servizi offerti dai Comuni.
La realtà, così, resta quella descritta dall’Istat: a vivere in povertà oggi sono 2 milioni 653 mila famiglie e 7 milioni 542 mila individui.
La realtà è quella di una sanità pubblica pesantemente colpita dai tagli: meno risorse per la manutenzione e la costruzione degli ospedali, meno posti letto, meno cura della salute dei cittadini.
In compenso dal 1° maggio sono aumentati, anche del 20%, i pedaggi autostradali. Il governo ha regalato una concessione di trent’anni: le tariffe aumentano in base
all’inflazione, non più tenendo conto degli investimenti e delle manutenzioni fatte, e cioè dell’attenzione per la sicurezza.
Forse non tutti sanno che dietro tante belle parole sul Mezzogiorno, la realtà è che il governo lo colpisce con sistematici tagli agli investimenti infrastrutturali e con la cancellazione del credito d’imposta automatico
per le imprese. Ed è realtà il fatto che il Fondo per le aree sottoutilizzate è stato usato come un “bancomat”, dal quale sono stati prelevati 17 miliardi di euro per fare altro, ad esempio per finanziare il taglio dell’Ici per i più ricchi.

Non è un Paese per i lavoratori e le famiglie
Forse non tutti sanno che in un Paese in cui un lavoratore su otto è precario, il governo introduce il divieto di reintegro in seguito a sentenza del tribunale e blocca la stabilizzazione dei precari delle pubbliche amministrazioni
avviata a suo tempo dal Governo Prodi. E la realtà, così,
è che entro luglio perderanno il posto, dopo aver lavorato per anni, più di 50 mila persone.
E se una donna lavoratrice vuole diventare madre, oggi più di ieri, rischia di essere licenziata: il governo ha deciso la soppressione della legge, introdotta dal centrosinistra, che evitava la piaga delle “dimissioni in bianco”, quelle pretese dal datore di lavoro al momento dell’assunzione.
Forse non tutti sanno che questo è il governo che svuota e rinvia l’entrata in vigore delle norme e della legislazione sulla sicurezza del lavoro, vuole limitare i controlli degli ispettori e ridurre le sanzioni previste per i datori
che non osservano la legge. L’Italia, così, continuerà ad avere il terribile record delle morti sul lavoro, le “morti bianche”.
Forse non tutti sanno che a non beneficiare del bonus famiglia inserito dal governo nel decreto anticrisi sono proprio le famiglie numerose, meno 7 miliardi da qui al 2010.

Forse non tutti sanno che il governo ha smantellato le norme per contrastare l’evasione fiscale e ha dimezzato le sanzioni per chi evade. Le conseguenze reali? Le
entrate dello Stato sono crollate, i disonesti continuano a non pagare le tasse e milioni di italiani perbene sono sempre più tartassati, visto che la pressione fiscale
è al livello più alto degli ultimi dieci anni.

... non è un Paese per giovani
Il governo non vede una realtà che ogni paese europeo mette al primo posto: i giovani, con il loro sapere, sono la chiave per entrare nel futuro.
In un settore decisivo come quello dell’istruzione taglia con l’accetta e alla cieca. Gli insegnanti e i professori sono un numero da far quadrare. Gli edifici scolastici un
problema secondario. Il maestro unico e il voto in condotta uno specchietto per le allodole per nascondere che nella scuola e nel domani non si crede e non si investe.
Forse non tutti sanno che le uniche misure riservate all’Università italiana sono stati i tagli per oltre
un miliardo e mezzo e il blocco del turn over. La realtà continua ad essere quella di un Paese che è “maglia nera” per numero dei giovani laureati e che investe in ricerca
e sviluppo la metà di quanto in media non si faccia nel resto d’Europa.

... non è un Paese per l’ambiente
La realtà, nei grandi paesi d’Europa, è che l’ambiente è un bene da tutelare, non da saccheggiare. In Italia, e solo da noi, c’è invece un governo che promuove in materia urbanistica la deregulation, presenta un piano casa nato senza alcuna preoccupazione per la qualità del territorio
e la sicurezza degli edifici, cerca di eliminare le agevolazioni per gli interventi sul risparmio energetico delle abitazioni.
La realtà è che di fronte alla crisi, l’ambiente è un’opportunità per crescere e creare nuovi posti di lavoro,
non un problema. Nel nostro Paese, invece, c’è un
governo che non si preoccupa dei cambiamenti climatici, si
avventura in un generico ritorno al nucleare, riduce gli incentivi per le fonti rinnovabili, deprime le piccole e medie imprese che operano nel campo dell’innovazione ambientale.

... non è un Paese per la cultura
Forse non tutti sanno che in un anno sono stati chiusi più di quattrocento teatri, il cinema è stato lasciato senza ossigeno, sono state commissariate molte fondazioni liriche e sono a rischio di imminente smobilitazione strutture musicali e festival internazionali. Coerente con tutto questo, il taglio di 200 milioni di euro subito dal Fondo unico per lo spettacolo. La realtà è che uno dei nostri beni più preziosi, la cultura, per il governo è una cosa secondaria.

... non è un Paese uguale per tutti
Lo si è visto subito: appena insediato, il governo ha varato, in tempo record e mortificando il Parlamento, il Lodo Alfano. Con un grave strappo al dettato costituzionale, è stata garantita l’immunità al Presidente
del Consiglio e alle più alte cariche istituzionali. La realtà, per il governo, è racchiusa in un principio: alcuni cittadini, di fronte alla legge, sono “più uguali” degli altri.

... non assicura una giustizia efficiente
In un settore delicatissimo come la giustizia la durata dei processi è sempre più lunga e la certezza della pena è un miraggio. L’unica cosa certa sono i tagli del governo che colpiscono in particolare l’edilizia carceraria e il reclutamento di nuovi agenti di custodia.
Forse non tutti sanno che il disegno di legge sulle intercettazioni dice di difendere la “privacy”, mentre in realtà indebolisce la ricerca della prova, strumento in
questi anni indispensabile per risolvere casi di criminalità organizzata, terrorismo, estorsioni e
pedofilia.

Forse non tutti sanno che il governo continua a prorogare, mettendone anche in discussione la retroattività, l’entrata in vigore della legge sulla class action, fondamentale per tutelare migliaia di cittadini consumatori che hanno visto colpiti i loro diritti e chiedono giustizia.

... non è un Paese che investe sulla sicurezza
Parlano tanto di sicurezza, ma l’unica cosa reale sono i tagli alle risorse per le forze dell’ordine. Il resto sono parole, come la propaganda sull’impiego di soldati, peraltro in numero insufficiente e non appositamente
addestrati, o peggio ancora misure come le ronde, che
vanno contro la dignità e la professionalità delle forze di polizia e alimentano il pericoloso concetto della “giustizia privata”.

... non ama il tuo Comune
Il governo è federalista a parole e centralista nei fatti. Forse non tutti sanno che in realtà ha sistematicamente colpito l’autonomia finanziaria dei comuni e delle province con l’abolizione completa dell’Ici sulla prima casa per i più ricchi senza compensare adeguatamente i comuni, con il blocco dell’autonomia impositiva degli enti locali, con il taglio dei trasferimenti e dei fondi per le politiche sociali e con un patto di stabilità molto restrittivo.

... non è autorevole agli occhi del mondo
L’Italia ha perso autorevolezza sulla scena internazionale e non rispetta gli impegni presi per gli aiuti allo sviluppo: i fondi ad essi destinati sono anzi stati tagliati del 50%.
Freedom House, l’istituto di ricerca che studia il livello di libertà democratica nel mondo, ha collocato l’Italia
di Berlusconi tra i paesi par-zialmente liberi. Il motivo? Innanzitutto la libertà di stampa, e cioè “l’uso crescente di tribunali e leggi sulla diffamazione per limitare la libera espressione” e “i timori relativi alla concentrazione di mezzi di comunicazione pubblici e privati nelle mani di un unico leader”.

 


 
 
 

Riforma Scolastica

Post n°32 pubblicato il 20 Maggio 2009 da siamo_vivipuglia
 
Tag: scuola

LETTERA APERTA AL MINISTRO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE MARIASTELLA GELMINI
Gelmini
(19/05/2009) - Gentile Signora Gelmini,
pardon, avvocato Gelmini, dal momento che Ella ha sostenuto l'Esame di Stato a Reggio Calabria a 1000 Km da Brescia città in cui è nata e vive, quindi, può fregiarsi del titolo di avvocato. Mentre io, povero cristo, ho fatto l'Esame di Stato a Roma per diventare giornalista professionista, e a Milano il concorso nazionale per titoli ed esami per diventare docente di ruolo. Sa, io non mai goduto di privilegi e di raccomandazioni, e la sede non potevo sceglierla. Era quella punto e basta. Non potevo, e non ero in grado di sindacare. E poi non fa parte del mio costume chiedere posti e prebende. Sono per la selezione in base ai meriti e alle capacità. Si, sono all'antica, ma onesto e per bene. Ma non mi lamento, va bene cosi. Le scrivo sulla scuola. Ho letto che ha preparato con i suoi collaboratori del MIUR a Roma il nuovo esame di terza media che entrerà in vigore il prossimo anno; che sta per completare la riforma della governance degli atenei italiani e presto presenterà anche le novita' in materia di reclutamento di ricercatori e professori; che ha tagliato un corso di laurea su cinque; che rilancerà l'educazione tecnica e professionale valorizzando gli istituti tecnici. secondo lei questa sarà "la prima vera riforma della scuola dal 1923, dai tempi della riforma Gentile. Si farà finalmente ordine nel sistema delle scuole superiori, razionalizzando i corsi e gli indirizzi. Si ridurranno gli indirizzi di studio dei licei da 510 a 9 e degli istituti tecnici da 204 a 11". Tra i licei, ha annunciato avvocato Gelmini, debutteranno "il musicale-coreutico, legato alle arti musicali, al canto e alla danza" e "il liceo delle scienze umane", mentre gli istituti tecnici, "che in questo momento rispondono meglio alle esigenze del mercato, saranno suddivisi in due macro-aree: un settore economico e un settore tecnologico". In tutti i casi, lei tiene a rimarcare che sarà "potenziato l'insegnamento della matematica e dell'inglese". “Alla scuola media le famiglie potranno decidere se avvalersi delle ore dedicate alla seconda lingua per permettere ai loro figli di seguire soltanto corsi di inglese. E al classico – assicura – ci sarà l’obbligatorietà della lingua inglese per tutti e cinque gli anni di corso”. Il suo predecessore il ministro Giuseppe Fioroni del PD ha dichiarato su quella che lei ha chiamato riforma epocale «Per ora l'unica certezza sono i tagli», cioè 67 mila unità per usare un linguaggio aziendale voi che avete aderito già a 18 anni ad un movimento aziendale e che per la fedeltà siete stati premiati fino a diventare ministro. «Sulla scuola per ora - ha osservato Gieuseppe Fioroni, - vediamo solo annunci, perché nei fatti la riforma della suola media superiore il Governo l'ha fatta solo con i tagli delle risorse economiche. Tagli che hanno portato a definire il contenitore orario e solo dopo i contenuti e i saperi. E' una cosa assurda, è la prima volta che accade in un paese civile». Per Fioroni «la vera esigenza è la riforma degli istituti tecnici e professionali di Stato che va fatta contemporaneamente». «E visto come si comporta questo Governo ho paura - ha concluso - che per gli istituti professionali di Stato vi sia lo smantellamento con il passaggio alle regioni». Le scrivo avvocato Gelmini per dirle cinque cose: 1) Dirigenti scolastici, dirigenti dell'USP e Ispettori colpiscono duramente docenti non allineati, che disturbano il manovratore e che vogliono la cultura della legalità nella scuola; a questo riguardo porno professoresse, pedofili, spacciatori di droga, professori eccentrici e stravaganti restano invece al loro posto. Perché lei non interviene con rigore?
2) Il mobbing a scuola esiste. Lei che è avvocato sa non è ancora un reato, ma bisogna fare riferimento al reato di maltrattamenti. I dirigenti scolastici spesso ricorrono a sanzioni disciplinari, a visite ispettive per intimidire questi docenti, e qualche collega ricorre a denigrazioni, diffamazioni, soprusi, angherie e violenze psicologiche per indurre il docente a cambiare scuola o a trasferirlo per incompatibilità ambientale. A questo riguardo c'è l'immancabile lettera sottoscritta dal Collegio dei docenti i quali spesso non conosocno neanche il collega di cui chiedono l'allontanamento. Cattiveria? malvagità? ignoranza? Si, ma anche gentaglia e plebaglia, come dice il significato etimologico di to mob. Queste miserie e bassezze sono il mobbing che fanno ammalare professoresse e professori di depressione, ansia, e altri danni biologici. Oltre a quelli esistenziali. La sua collega di Governo, Mara Carfagna, brava, attiva e dinamica, ha fatto approvare una legge sullo stalking in una settimana. La legge contro il mobbing c'è in tutta Europa tranne in Italia: dobbiamo aspettare che un docente si tolga la vita a scuola davanti ai suoi studenti perchè un ministro la faccia approvare dal Governo e poi dal parlamento? Eppure ci sono 14 disegni di legeg sul mobbing e un testo unificato. Perchè da diverse legislature nessuno (maggioranza e opposizione) vuole approvare un alegge contro il mobbing?
3) C'è poi il bullismo dei professori che insultano gli studenti con parole e insulti gravissimi. Altro che dare il 5 in condottaagli studenti se certi insegnanti sono i primi ad essere rozzi, beceri e volgari. Ma avendo una tessera sindacale in tasca del più grosso sindacato la fanno sempre franca. Nel mio ex liceo milanese i docenti volgari sono rimasti al loro posto e io sono stato punito come ella sa bene. Il messaggio educativo che è passato tra gli studenti secondo lei qual'è stato? e allora perché lei non ha bloccato la sospensione pur avendone gli strumenti? E poi tutta la documentazione istruita in modo illegale lei che è avvocato perché non è intervenuta? A lei interessa l'immagine o l'educazione delle nuove generazioni?
4) Ogni settimana in Italia c'è un caso di proff pedofili o di porno professoresse o docenti squilibrati o drogati. Perché non introduce la visita medica collegiale di idoneità al servizio obbligatoria?
5) Ci sono dirigenti scolastici che non rispettano i tuoi elementari diritti: non ti firmano documenti personali e se li firmano fanno passare un mese, non ti fanno la ricostruzione della carriera, acquistano per se stessi computers perda 3000 euro e in sala professori mettono pc usurati da 10 anni; ci sono docenti che hanno studi personali dentro la scuola, che fanno l'ascolto pedagogico agli studenti senza averne i titoli, che inviano gli studenti al marito della professoressa per delle cure mediche, ecc.
Infine, la didattica. In molti casi è trascurata. Ci sono docenti di matematica che hanno 24 ore al liceo solo perchè sindacaliste, che non riescono ad insegnare, ad interrogare e a fare verifiche scritte. Non parliamo della programmazione che non sanno neanche cosa sia. Ma a loro tutto è perdonato. Non solo: spesso ricoprono anche la Funzione Strumentale (3000 euro in più) e fanno parte di un sacco di commissioni. Va bene che siamo pagati male. Ma questi docenti ci pensano ai loro studenti? Da qui la richiesta che le rivolgo di occuparsi anche di questi problemi e non solo della riforma più grandiosa del Paese dal 1923 ad oggi.
Lo faccia per il bene della scuola e dei nostri ragazzi. In modo tale che la scuola ritorni ad essere una comunità educante.
Distinti saluti



Prof. Alberto Giannino

 
 
 

RESPINGIMENTO

Post n°31 pubblicato il 13 Maggio 2009 da siamo_vivipuglia

 

Con l’attuale politica sull’emigrazione, il governo Italiano sta mettendo in cattiva luce tutto il popolo, inclusi coloro che si impegnano nel campo umanitario e che tanto stanno facendo all’estero per aiutare le popolazioni in difficoltà.

Secondo il premier, nessun accordo internazionale è stato violato e l’Italia non è un paese multietnico.


Al proposito vorrei fare due considerazioni:

1) Affrontare il problema al solo rispetto degli accordi internazionali e non, come sarebbe più giusto, da un punto di vista umanitario, significa chiudere gli occhi di fronte alle emergenze che tante popolazioni stanno affrontando.

Eppure, tanti Italiani, attraverso organizzazioni ONG senza scopi di lucro, religiose e laiche, si stanno adoperando per aiutare proprio quelle popolazioni a risolvere i loro problemi; problemi che derivano:

a) da un cambiamento climatico che ha messo in ginocchio la loro economia,

b) da regimi dittatoriali,

c) da guerre intestine tra fazioni in lotta per il potere, 

d) da guerre con paesi vicini.

Tutti problemi a loro volta derivanti dalla politica internazionale dell’occidente di sfruttamento di quei territori sia a scopi territoriali sia a scopi economici; territoriali perché per sostenere lo sfruttamento si finanziano governi dittatoriali, economici per poter sfruttare le risorse naturali di quei paesi  anche per poter vendere ai governi la produzione eccedente di armi prodotte dall’occidente.

E’ chiaro a tutti che le organizzazioni ONG, da sole, non riusciranno mai a risolvere detti problemi in mancanza di una politica internazionale di aiuti, non solo concreti, come: finanziamenti, viveri, medicinali, ma anche di natura politico/economica: attraverso contratti di sfruttamento dei territori equi e paritari, senza interventi di tipo militare come succede oggi a sostenimento di governi dittatoriali al solo scopo di difendere i propri interessi.

Perciò l’affermazione di Berlusconi è completamente fuori luogo, l’Italia, essendo direttamente coinvolta, ha il dovere di aiutare le popolazioni in difficoltà, sia intervenendo con aiuti concreti sia accettando gli individui di quei popoli che decidono di rifarsi una vita altrove.

Sul piano umanitario, rimandarli indietro senza conoscerne la provenienza è sicuramente un delitto poiché verrebbero a trovarsi di nuovo in balia di coloro che li hanno spinti a emigrare e che sono dei criminali senza scrupoli, nel caso specifico, le testimonianze raccolte, indicano anche la natura violenta delle autorità libiche che non disdegnano l’uso della violenza nei loro confronti, e sembra addirittura che siano complici dei trafficanti.

2) Considerando la storia Italiana, con tutte le sue diversità culturali e politiche nate dalla divisione in territori separati e controllati da diversi stati con basi politiche e culturali diversi tra loro, non si può certo dire che, già alla sua unità, fosse un paese culturalmente unito, da ciò si può dire che l’Italia è da sempre un paese multietnico.

D’altra parte, la Lega ne ha sempre fatto la sua bandiera.

                                                                                                Francesco

 
 
 

 

Francesco Guccini:

Lasciate che lo dica ma il rivoluzionario quando è vero

è guidato da un grande sentimento di amore,

ha dei figli che non riescono a chiamarlo,

mogli che fan parte di quel sacrificio,

suoi amici sono i “companeros de revolucion…”

 

 

 

 

 

 

DAL SALENTO

 

 

 

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