SIAMOVIVI_UMBRIA

RICERCA, UNIVERSITA', SCUOLA, E' IN ATTO L'EROSIONE DEL NOSTRO FUTURO


Stiamo vivendo in un Paese, e costa scriverlo  con la P maiuscola ma continuiamo ad amarlo ed a rispettarlo al contrario di chi ci governa, che ha una Costituzione metodicamente tradita, che non ha più obiettivi  da raggiungere, che distrugge ciò che stentatamente funziona, che non ha la minima idea di quale società intende costruire per il suo futuro, che vede estendere il potere della politica ovunque come maligne metastasi, che considera i diritti dei suoi cittadini privilegi da abolire, che dilapida demagogicamente le sue risorse in azioni improduttive e che si arrabatta per sopravvivere. Ora viene portata a compimento l’ultima nefandezza, quella che ci ruberà il futuro: la distruzione del sistema dell’istruzione pubblica. Si finanziano le scuole private con fondi pubblici che sarebbero meglio spesi, se non altro, per mettere in sicurezza gli edifici fatiscenti che frequentano molti dei nostri figli, minando il diritto fondamentale di istruzione e di pari opportunità per tutti i cittadini, sancito dalla Costituzione.Si taglia la spesa per l’Università del 21%. Si stanziano 96 milioni di euro per tutta la ricerca italiana e si bruciano 460 milioni per tenere un referendum separato dalle elezioni europee. Le nostre Università non sono tra le prime 200 in classifica? I parametri per stilare la classifica si riferiscono anche alle strutture, agli impianti sportivi, agli alloggi e a tutti i servizi offerti agli studenti.  I nostri laureati fuggono all’estero, sono stati preparati bene dalle nostre università e vorremmo che l’investimento fatto su di loro desse qui i suoi frutti; ma come è possibile farlo se vengono bloccati tutti i concorsi per l’accesso anche in presenza di copertura finanziaria?Se lo stato taglia i finanziamenti invece di incrementarli, come si potrà risalire questa bella classifica? Non viene citata, però, la classifica della produttività scientifica dove siamo ai primi posti nel mondo e agli ultimi posti tra i paesi europei come stanziamenti per la ricerca. Se i futuri cittadini saranno ignoranti e privi di senso critico, se solo pochi potranno accedere all’istruzione superiore, perché dovranno pagare tasse esorbitanti alle scuole ed alle Università private, saranno più gestibili ed omologabili al verbo televisivo.Sapere, ricerca, cultura diventano solo parole prive di significato nel Paese che ha inventato le Università e che è, ancora per poco, sinonimo di cultura nel mondo. Università e ricerca sono inscindibili per la trasmissione del sapere ma si sottolineano le storture presenti per giustificare pseudo riforme  che hanno il solo obiettivo di distruggere il potere, immateriale ma forte, che deriva dalla formazione di esseri pensanti.